Aumento degli infarti dopo il vaccino | La “strage” che sta colpendo soprattutto i giovanissimi

Gli studi hanno svelato una possibile e soprattutto preoccupante correlazione tra il vaccino per il COVID19 e l’aumento degli arresti cardiaci soprattutto nella popolazione tra i 16 e i 39 anni. L’incremento è sostanziale poiché si parla di un aumento del 25% degli infarti in ambo i sessi.

I dati sono stati analizzati per il biennio 2019 – 2020 e successivamente nel periodo da gennaio a maggio del 2020 e del 2021. I dati sono veramente allarmanti. Riportano un incremento delle sindromi cardiovascolari maggiore dopo la somministrazione del vaccino piuttosto che dopo l’infezione da Covid19.

Il vaccino del Covid forse collegato con l'aumento di casi di infarto (fonte web)
Il vaccino del Covid forse collegato con l’aumento di casi di infarto (fonte web)

I dati che allarmano l’opinione pubblica

La popolazione interessata è quella dei più giovani poiché under 40 ed è proprio questo che preoccupa di più alcuni scienziati. I dati sono fortemente correlati con le ondate di vaccinazioni e sembrano non seguire invece le ondate pandemiche.

Molti giornalisti si basano su questi dati per richiedere una pronta spiegazione e un’analisi dettagliata del rischio beneficio apportato da questa vaccino. La diatriba infatti rimane sempre accesa. Fin dal primo momento sono state due le fazioni che sono nate a seguito della scoperta del vaccino.

C’è chi si è schierato sin dall’inizio a favore del vaccino considerato quasi miracoloso e chi è rimasto scettico a guardare l’evolvere della situazione. Molti sono stati restii a farsi iniettare il medicinale ed ancora di più sono quelli che si sono rifiutati di somministrare il vaccino ai minori.

E’ per questo motivo che lo studio americano e israeliano ha messo in allarme una gran parte della popolazione e i dati relativi alle gravissime complicanze hanno fatto saltare sulla sedia anche una parte del mondo medico scientifico.

Fin da subito si è avanzata l’ipotesi di una relazione stretta tra il procedere della campagna vaccinale e l’esplodere di casi di miocardite tra i giovani.

Dall’indagine infatti è emerso un incremento delle chiamate di pronto soccorso per problemi cardiocircolatori direttamente proporzionale al tasso di somministrazione della prima e della seconda dose di vaccino nella fascia d’età interessata.

Lo studio che va avanti da più di due anni

La ricerca é stata svolta su un grande campione di popolazione in Israele. Per più di due anni e mezzo, a partire da un anno prima dell’inizio della pandemia, è stata registrata la quantità di richieste di pronto intervento a causa di problemi cardiaci.

In aumento le richieste di intervento per arresti cardiaci (fonte web)
In aumento le richieste di intervento per arresti cardiaci (fonte web)

L’analisi delle tempistiche con i quali si è registrato l’aumento delle chiamate porta alla conclusione dell’esistenza di una diretta correlazione tra l’incremento degli interventi e la campagna di vaccinazione. Il numero degli infarti non sembrava collegato con l’avanzare dell’infezione del virus pandemico.

Il dato che ha più preoccupato è quello riguardante l’età della popolazione israeliana interessata dal boom di casi di infarto: sono persone tra sedici e quarant’anni che solitamente registrano un bassissimo tasso di problemi cardiocircolatori.

Certamente il mondo scientifico si muoverà per giustificare la situazione e ci auguriamo possa trovare un’altra correlazione che scagioni il vaccino del Covid da questa supposta correlazione.