Sembra non esserci fine alla lista dei prodotti ritirati urgentemente dal commercio al dettaglio. Si tratta di alimenti contaminati o che comunque producono l’insorgenza di importanti disturbi fisici. In queste ore si è reso necessario un ulteriore richiamo a causa della presenza di un batterio pericoloso.
E’ in continuo aumento il numero di prodotti interessati dagli scandali alimentari degli ultimi giorni. Tutto è iniziato con il pericolo salmonella associata al consumo di alcuni prodotti Ferrero. Sono susseguite numerose altre segnalazioni che hanno spaziato dai prodotti surgelati, il pesce da banco e addirittura la carne distribuita nei più grandi fast foood.

Allo studio ci sono numerose correlazioni tra il consumo di questi prodotti e lo svilupparsi di patologie importanti. L’ultimo caso potrebbe interessare molti cittadini poiché si tratta di un prodotto di grandissima distribuzione.
L’allarme per una contaminazione da Stafilococco
Nel caso in cui ci si accorga di aver acquistato uno dei prodotti presenti nella lista del provvedimento urgente, sarebbe bene riconsegnare la confezione direttamente presso l’esercizio commerciale. E’ fortemente sconsigliato consumarlo poiché potrebbe causare pericolose infezioni.
Stiamo parlando di un allarme provocato dalla presenza dello Staphylococcus aureus, comunemente chiamato Stafilococco. Questo batterio è la causa di molte infezioni e può essere molto pericoloso poiché in grado di scatenare anche patologie più gravi. La pericolosità di questo batterio è da riportare soprattutto alla sua resistenza antimicrobica multipla e per questo motivo il Ministero della Salute si raccomanda di controllare scrupolosamente l’etichetta dei prodotti acquistati.
Lo stafilococco può provocare delle gravi infezioni in soggetti fragili che possono riportare problematiche a livello dell’epidermide, ma anche patologie più gravi come addirittura polmoniti, meningiti, endocarditi e osteomieliti.
I lotti interessati dal provvedimento del Ministero della Salute
Il rischio contaminazione per il momento è un sospetto, ma sono stati prelevati numerosi campioni e poi passati sotto la lente d’ingrandimento di laboratori di analisi. Il richiamo avvenuto l’11 maggio per rischio microbiologico interessa due lotti specifici di acqua minerale effervescente naturale in bottiglia.
Si tratta dell’acqua Claudia prodotta negli stabilimenti di Anguillara Sabazia, vicino Roma. I lotti sono i numero L21111 che si riferiscono alle confezioni da un litro e mezzo e L21191 riconducibili ha bottigliette da mezzo litro con scadenza ad Aprile 2023.
Nel caso in cui tra gli scaffali si dovesse reperire una confezione riconducibile ad uno di questi due lotti è fondamentale non consumare l’acqua e riconsegnare all’esercente la cassa in modo da permettere l’approfondimento sulla composizione chimica nell’acqua.
Nonostante si tratti ancora di un sospetto è sempre consigliabile prestare particolare attenzione per evitare di dover affrontare problematiche ben più serie.