È stata aperta un’inchiesta relativa alle pizze surgelate prodotte dalla Buitoni in seguito alle intossicazioni alimentari che hanno colpito numerosi bambini. Tra questi, due hanno perso la vita.
Fondata a Sansepolcro nel 1827, Buitoni è una delle più note imprese alimentari italiane. L’azienda si occupa della produzione di pasta secca e prodotti da forno. Il marchio è stato acquistato dalla multinazionale svizzera Nestlé per quanto riguarda la produzione di surgelati e salse.

Negli scorsi mesi, l’impresa è finita al centro di un terribile scandalo. Le persone coinvolte sono attualmente indagate per omicidio colposo e per lesioni involontarie.
Le pizze contaminate dall’Escherichia coli
L’inchiesta è stata aperta dalla Prefettura in seguito alla pubblicazione di un preoccupante rapporto da parte delle autorità sanitarie. Sono stati riportati 56 casi di sindrome emolitica e uremica. Ovvero una malattia che può presentarsi in seguito al contatto con alimenti contaminati.
Sono stati colpiti prevalentemente bambini e ragazzi di età compresa tra 1 e 17 anni. Tra questi, due hanno perso la vita. Le intossicazioni sarebbero legate alla presenza del batterio Escherichia coli nelle pizze surgelate della gamma Fraich’Up.
L’indagine è stata aperta da parte della Procura francese e, come affermato da Nestlé in un comunica stampa, le pizze incriminate “sono prodotte e vendute esclusivamente in Francia”.
Le indagini della Prefettura francese
Lo scorso 22 marzo è stata avviata un’indagine preliminare, seguita dalle perquisizioni svolte nello stabilimento di Caudry – comune nel dipartimento del Nord nella regione dell’Alta Francia. Qui venivano prodotte le pizze finite al centro dello scandalo.
Inoltre, è stata perquisita anche la sede del gruppo Neslé, che si trova a Issy-les-Moulineaux – non molto distante da Parigi, nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine.
Da quando l’inchiesta ha avuto inizio, le famiglie delle vittime, insieme ai loro avvocati, hanno fatto richiesta per la nomina di un giudice istruttore. Nell’indagine sono state coinvolte 15 persone: una di queste è indagata per omicidio colposo, mentre le altre per ferite involontarie.
Tra i diversi capi d’accusa, è stato indicato il “raggiro su merci con pericolo per la salute umana o animale” ed “esibizione o vendita di un prodotto alimentare falsificato o corrotto e dannoso per la salute“. Le persone indagate sarebbero, quindi, colpevoli di aver commercializzato un prodotto rischioso per la salute.