I bonus sono certamente utili. Ma non possono essere la panacea di tutti i mali. E, allora ecco un più vasto intervento
La politica, almeno a parole, è concorde. Non si può andare avanti a bonus, incentivi e reddito di cittadinanza. Ma, fin qui, erano stati solo buoni propositi. Un libro dei sogni inattuato. Ma, forse, qualcosa sta per cambiare. E ci sono alcune categorie che potranno esultare. Forse…

Poco più della metà della popolazione italiana riceverà a luglio il bonus da 200 euro per far fronte all’aumento dei prezzi di tutti i beni, non soltanto del costo delle bollette. Il decreto aiuti, varato dal Governo il 3 maggio scorso, e poi ritoccato il 5 maggio proprio per allargare la platea del bonus e raggiungere colf, stagionali e percettori del reddito di cittadinanza, ha avuto ora anche il via libera della Ragioneria dello Stato.
L’indennità una tantum da 200 euro – per chi ha redditi sotto i 35mila euro – arriverà direttamente nelle buste paga di luglio di 13,7 milioni di lavoratori dipendenti e di 13,7 milioni di pensionati. Gli altri dovranno fare domanda all’Inps: lavoratori domestici (750mila), disoccupati (1,1 milioni), co.co.co (270mila), lavoratori stagionali, dello spettacolo o intermittenti (300mila), percettori del reddito di cittadinanza (900mila).
Ad aiutare lavoratori e studenti arriverà anche il buono per i trasporti pubblici, da 60 euro, la cui erogazione avverrà con modalità informatica e sarà utilizzabile fino a dicembre. Insomma, tutto sommato buone notizie per gli italiani. Anche se ancora non si sa nulla su ciò che riguarda i liberi professionisti, che sono quelli che hanno sofferto e soffrono maggiormente la pandemia da Covid-19 e la crisi energetica.
Gli aumenti in busta paga
Ma, il coro è unanime, i bonus sono certamente utili. Ma occorre rivedere stipendi e buste paga. Soprattutto di determinati settori che, da anni, attendono un rinnovo contrattuale che, però, non è mai arrivato. E, allora, sembra che il Governo stia lavorando a un aumento dei minimi tabellari in busta paga. Ecco quali sono le categorie che potrebbero essere coinvolte.

Innanzitutto va specificato, per non creare vane illusioni, che tutto andrà concertato con i sindacati. Questa possibile misura, infatti, si inquadra in un più ampio meccanismo di rivalutazione e rinnovo dei contratti. E, come sappiamo, quando si parla di lavoro, le trattative sono sempre molto complesse.
Ad ogni modo, i lavoratori che potrebbero essere interessati dall’aumento degli stipendi in busta paga sono quelli del settore ferroviario, dei lavoratori Ced, dei metalmeccanici artigianali, degli odontotecnici e per gli orafi artigiani. Ovviamente tutto è ancora in itinere, ma non mancheremo di aggiornarvi sulle possibili novità.