In Italia negli ultimi mesi si sta verificando un fenomeno che allarma molti medici. E’ subdolo e intenso, dilaga sotto lo sguardo di tutti e con manifestazioni molto diverse fra loro.
Negli ultimi anni le malattie neuropsichiatriche nel nostro Paese sono aumentate notevolmente; possono interessare svariate patologie di origini ereditarie o dall’ ambiente esterno. La pandemia non ha certo migliorato la situazione. Il benessere psichico ha fortemente risentito di tutta la situazione che si è venuta a creare portando a livello mondiale.

L’epidemia che preoccupa il mondo della medicina
Questa epidemia che allarma l’ambiente medico psichiatrico è silenziosa e sta colpendo una specifica fascia di popolazione. Tutti ce ne possiamo accorgere intorno a noi del dilagare di questo fenomeno ma è difficile da fermare.
La fascia colpita da questa epidemia è quella di bambini e ragazzi, quasi 2 milioni! A causa della pandemia, il benessere mentale di oltre il 10% della popolazione dei minori a livello mondiale, è diminuito. A pagarne le conseguenze ancora di più i bambini sotto la soglia del disagio.
Cosa scatena questa epidemia?
Tra i minori sono aumentati alcuni comportamenti sintomo di malessere quali: rabbia, noia, difficoltà nella concentrazione, senso di solitudine, stress nonché disturbi del sonno. Ancora più gravi si denunciano disturbi nel comportamento dell’ alimentazione e autolesionismo.
Negli ultimi dieci anni nel nostro paese i bambini e adolescenti seguiti nei servizi della neuropsichiatria sono in ascesa, il numero è quasi raddoppiato. Questi disturbi nell’età evolutiva interessano quasi due milioni di bambini e ragazzi; il 10/20% tra gli 0 e 17 anni con sintomatologie molto diverse fra loro e di conseguenza decorsi e prognosi differenziati per tipologie di casi.
I dati preoccupanti ci vengono dati dalla SINPIA, società italiana di neuropsichiatria dell’ infanzia e dell’ adolescenza durante la giornata nazionale per la promozione del neuro sviluppo, promossa nel giorno 11 maggio.
Un aumento cresciuto negli anni, ha spiegato Antonella Costantino, Paste President della SINPIA e direttore dell’ unità operativa di neuropsichiatria dell’ infanzia e adolescenza ospedale maggiore policlinico di Milano, peggiorato con la pandemia ma soprattutto per la diminuzione delle attenzioni collettive ai bisogni neuropsichici dei bambini e adolescenti. Queste mancanze si teme possano avere conseguenze sulla salute mentale e sullo sviluppo complessivo soprattutto nei soggetti più fragili.

A tutto questo si aggiungono le disuguaglianze economico-sociali aggravate da eventi ancor più destabilizzanti quali guerre, incomprensioni, ostilità, indifferenza. Bisogna metter in campo risorse e strategie per arginare tutto questo. Occorre ripristinare il sistema adeguandolo con una rete di risposte sanitarie, culturali, educative affinché tutti abbiano il diritto a cure appropriate e tempestive.
Per cominciare non perdiamoli di vista, impariamo a riconoscere i segni di un disagio. Diamo loro gli spazi adeguati per la crescita con i loro coetanei con pari opportunità. Facciamo in modo che i bambini ed i ragazzi stabiliscano fra loro delle relazioni sane e continue.
Diamo loro la possibilità di confrontarsi anche con altri adulti al di fuori della famiglia, come insegnanti o allenatori. Parliamo con i nostri bambini e ragazzi ed impariamo da loro a riconoscere quei segni premonitori che fungono da campanello di allarme.