Chi non ha un “nulla osta di messa in esercizio” rischia una multa fino a 4000 euro. Colpita la cultura italiana
E’ il simbolo dell’estate italiana. Ma anche quello dell’innocenza. Vietarlo (di fatto potrebbe essere così) equivarrebbe a togliere l’innocenza a milioni di giovani. Una vicenda grottesca, su cui si sta scatenando anche il dibattito politico.

Chi non ha un “nulla osta di messa in esercizio” rischia una multa fino a 4000 euro. Balneari sul piede di guerra per la tassa e le multe in arrivo. Per l’agenzia delle Dogane, questa imposta esiste da 20 anni e niente è cambiato nella regolamentazione, anzi. Per l’Adm potranno essere liberamente installati in tutti i luoghi aperti al pubblico in continuità con le regole del passato e secondo le modalità già previste.
È utile ripercorrere, rapidamente, lo sviluppo della vicenda per chiarire i punti principali della materia rappresentando preliminarmente che gli uffici dell’Agenzia non hanno attivato – e al momento non intendono attivare – alcun intervento di controllo sul territorio. Una norma del 2012 li ha inseriti fra quegli apparecchi le cui caratteristiche devono essere disciplinate da interventi ministeriali: ciò con l’intento di garantire la sicurezza dell’esercizio.
A titolo esemplificativo per comprendere l’utilità dell’intervento, tra i diversi documenti che il produttore deve presentare per la commercializzazione del prodotto sono presenti anche quelli che garantiscono gli standard di sicurezza dei giocatori previsti dalle normative europee. Queste regole valgono naturalmente solo nei luoghi aperti al pubblico.
La stretta sui biliardini
Stiamo parlando dei biliardini. Chi non ci ha mai giocato? Un gioco che è più di un gioco, perché entrato nello stile culturale degli italiani. “Le multe sono già partite”, lancia l’allarme Antonio Capacchione presidente di Sib, Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che riunisce 10mila stabilimenti balneari, “siamo alla follia: il calcio balilla come il videopoker”. Per Capacchione, “tutti sono tenuti a denunciare all’agenzia delle Dogane calcio-balilla, ping pong e flipper, anche se gratuiti, e si deve attendere l’autorizzazione per metterlo in esercizio. In attesa, per ogni biliardino la sanzione è di 4000 mila euro”.
Ovviamente, questa notizia ha fatto il giro del web ed è partito il tam tam sui social e sulle spiagge italiane, con i titolari degli stabilimenti pronti a togliere il gioco da spiaggia preferito da adulti e bambini, pur di non incappare in una sanzione. Questa norma tocca anche gli oratori e le associazioni no profit, dove il biliardino è spesso messo a disposizione gratuitamente”.
Il punto dello scontro è su una nuova norma che cambierebbe le condizioni per chi ha giochi che non danno premi in denaro. L’agenzia avrebbe semplificato un obbligo di legge del 2012 in una semplicissima autocertificazione. Sotto l’aspetto tributario, tali apparecchi sono assoggettati, da oltre venti anni, all’imposta sugli intrattenimenti.