L’azienda italiana nota in tutto il mondo come la miglior produttrice di pasta è finita nei guai in seguito ad una gravissima accusa relativa alla produzione. Vediamo cos’è successo.
L’azienda De Cecco è la numero uno nella produzione di pasta: la sua attenzione verso la qualità del prodotto l’ha resa la più famosa al mondo.

Nonostante in molti siano convinti che si tratti di un marchio posseduto dalla Barilla o da un’altra multinazionale, il pastificio è di proprietà dell’omonima famiglia. Nato nel 1886, è stato creato accanto al mulino dei De Cecco quando, durante il Regno d’Italia, si è deciso di fissare un’imposta sul macinato. La soluzione, ideata da Filippo De Cecco per evitare il dazio, si è rivelata assolutamente proficua.
L’accusa di frode
Quella del pastificio De Cecco è una storia strettamente legata all’attenzione verso la qualità del prodotto. È diventata uno dei tratti distintivi dell’azienda, conosciuta in tutto il mondo come la miglior produttrice di pasta. Ma ora la fama del marchio rischia di essere intaccata da un vero scandalo.
Secondo le fonti, i dirigenti dell’azienda abruzzese dovranno presentarsi in tribunale dopo essere stati accusati di frode in commercio. Tutto è cominciato all’inizio di quest’anno: in seguito ad una denuncia da parte di uno degli ex dirigenti del pastificio, i carabinieri del Nas sono intervenuti con dei controlli sulla produzione. Come spiegato dal TGR Abruzzo, dall’indagine è emersa una partita di grano francese, fatta passare per pugliese.
Sono state trovate ben 4.500 tonnellate di grano proveniente dalla Francia, alle quali si aggiungono le semole acquisite da fornitori esterni. Il tutto è stato spacciato come prodotto in casa.
La risposta dell’azienda e l’imminente processo
L’azienda si è difesa, affermando di aver acquistato il grano francese alla fine del 2019 con l’intenzione di utilizzarlo solamente per sei mesi. Inoltre, secondo la De Cecco “È falso dire che il grano italiano è il massimo della qualità sempre e comunque”. Il grano francese comprato dal pastificio sarebbe di qualità altrettanto eccellente.
La qualità è certamente fondamentale. Ma ciò che è stato incriminato è la mancanza di trasparenza. Proseguendo con la notizia riportata dal TGR Abruzzo, la De Cecco è stata convocata per un processo previsto per il 3 maggio 2023. Il presidente Filippo Antonio De Cecco, insieme agli ex direttori Mario Aruffo e Vincenzo Villani, dovrà presentarsi in tribunale in seguito al respingimento della richiesta di archiviazione della procura da parte del giudice per l’udienza preliminare, Luca De Ninis.