Sappiamo bene dei rincari riguardanti i consumi energetici e il carburante. Ma molto sta riguardando anche il mondo alimentare
La guerra in Ucraina sta portando conseguenze enormi anche sull’economia. Lo viviamo ogni giorno sulle nostre tasche. Fare la spesa è diventato davvero costoso e molti cittadini faticano ad arrivare a fine mese. Ma quello che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile.

Sappiamo bene dei rincari riguardanti i consumi energetici e il carburante. Ma molto sta riguardando anche il mondo alimentare. Proprio in queste ore, per esempio, il grano riprende la sua corsa, dopo tre sessioni consecutive di cali che avevano spinto il contratto ai minimi da febbraio. I futures al Chicago Board of Trade (CBOT) hanno guadagnato lo 0,53% a 9,41 dollari al bushel, mentre il mais è sceso dello 0,38% a 6,56-3/4 dollari al bushel e la soia e’ scalata dello 0,5% a 14,55-1/4 dollari al bushel.
Le notizie di una maggiore domanda hanno sostenuto i prezzi del grano di Chicago. Le trattative per liberare il passaggio delle esportazioni di grano dalla regione del Mar Nero, bloccate dopo la guerra Russia-Ucraina, hanno continuato a pesare sul mercato globale dei cereali. L’espansione del raccolto nell’emisfero settentrionale ha anche imposto una pressione al ribasso sui prezzi del grano.
La Russia, il più grande esportatore di grano al mondo, cambierà la formula per il calcolo delle tasse sulle esportazioni di grano e olio di girasole per sostenere le spedizioni in un contesto di valuta forte. Non stiamo parlando di alta finanza. Tutto questo si ripercuote – e parecchio – sulle tasche dei cittadini. Ma c’è chi, invece, può continuare a spendere tanto.
La ciliegia più cara del mondo
Per rientrare negli standard le ciliegie di questa specie devono misurare più di 2,8 centimetri di diametro e avere un contenuto di zucchero di 20 gradi. Fa parte della qualità Juno Heart, conosciute per il sapore dolce e la gradevolezza al palato.
Una singola ciliegia della varietà più pregiata in Giappone ha raggiunto i 40.000 yen, 280 euro, alla prima asta dell’anno nella città di Hachinohe, nel nord del Paese. Si tratta di ciliegie sviluppate da un centro di ricerca affiliato alla Prefettura di Aomori e considerate un articolo da regalo di alta fascia.
Sono anche le ciliegie più grandi coltivate in Giappone, con una larghezza minima di 31 millimetri, e vendute con il nome di ‘Aomori Heartbeat’, i ‘Battiti del cuore di Aomori’. Tra le circa 50 confezioni che erano in vendita, contenenti 15 dei frutti più pregiati, una scatola è stata venduta per 600.000 yen, pari a 4.220 euro, superando il record di 450mila yen dello scorso anno.
“Questi sono frutti che non si possono trovare in nessun altro posto”, ha detto al termine dell’asta cittadina la vincitrice, Kyoko Nagatsuka, presidente di un conglomerato della frutta e verdura nella prefettura di Chiba, alla periferia di Tokyo, spiegando che i frutti saranno disponibili nel proprio negozio vicino la capitale.