Per tutti coloro che hanno intenzione di utilizzare il bonus IMU vi è da seguire delle indicazioni precise. Attenzione alle scadenze!
Fra i tanti sostegni voluti dal governo di larga coalizione, vi è anche quello relativo alle locazioni. Ogni settore sembra averne uno, visto che la situazione inflazionistica del nostro paese va peggiorando di giorno in giorno.
Proprio per questo motivo, gli strumenti che l’esecutivo sta mettendo in atto son quelli dell’erogazione di bonus, per andare incontro alle spese dei cittadini italiani, sempre più pesanti sull’economia domestica.
Quello relativo all’IMU è di particolare interesse da parte dei cittadini. A dare attuazione a questa manovra è il decreto interministeriale istituito il 30 maggio 2022, numero 230. Ora spetta ai comuni pubblicare un avviso che permetta l’erogazione dei fondi. Sarà proprio per loro l’interesse nell’effettuare tale manovra, dato che gli permetterebbe di avvalersi dei nuovi commercianti sul territorio.
Proprio per loro, vi sarà un particolare sostegno, che andrà anche ad incrementare le casse comunali. A prendere in gestione la situazione è il Ministero della cultura, che trasferirà le somme dovute ai comuni, che poi li trasferiranno ai beneficiari. Tali sostegni andranno ufficializzato nel Registro Nazionale degli aiuti statali. Questa manovra potrà essere utilizzata anche nel 2023, quando la procedura andrà eseguita entro il 31 gennaio.
La scadenza da non farsi scappare per il bonus IMU 2022
A prendere atto di questo sostegno saranno proprio i comuni, che saranno allietati da un incremento di attività commerciali nel proprio territorio. Infatti, quelli che avranno possibilità di aderire a questa operazione finanziaria, saranno quelli con un numero inferiore ai 500 abitanti. Il sostegno può essere erogato verso tutti quei proprietari d’impresa che vogliono trasferire la propria azienda all’interno di questi piccoli comuni.
Infatti, spetta agli esercenti che favoriscono attività commerciali e artigianali. Le imprese devono essere iscritte al registro e l’attività non deve risultare cessata, sospesa, inattiva o sottoposta a delle procedure concorsuali.
Devono anche essere titolari di un diritto relativo ad un immobile, che sia compreso nella categoria C/1 catastale. Coloro debbono proseguire, trasferire o iniziare la propria attività nei comuni inseriti nel decreto.
Il contributo che spetta loro deve avere un valore non superiore ai 10 milioni di euro, per ognuno degli anni 2022 e 2023. Una vera e propria boccata d’aria per i comuni minori, che rischiano di perdere cittadini per via della mancanza di lavoro e perdere risorse importanti per la crescita del territorio.