Avere un conto corrente è certamente indispensabile proprio perché consente di tenere sotto controllo i nostri risparmi, oltre che di ricevere periodicamente stipendio o pensione. Forse, però, non tutti lo sanno, ma sarebbe bene non andare mai oltre una certa cifra per evitare sorprese decisamente poco piacevoli.
Tutti noi, anziani compresi, abbiamo un conto corrente, consapevoli di quanto questo possa semplificare la gestione del denaro. Si tratta infatti di uno strumento utile per depositare i nostri soldi (stipendio o pensione), ma anche per effettuare bonifici e pagare bollette. In quest’ultimo caso, ad esempio, chi teme di dimenticare le scadenze può richiedere la domiciliazione, in modo tale da avere la garanzia che tutto avvenga in modo automatico.
Avere troppi soldi sul conto corrente non è sempre un bene: attenzione
In genere sarebbe utile avere un consulente a cui fare riferimento, in modo tale da chiarire eventuali dubbi sulla gestione dei risparmi, ma allo stesso tempo ricevere proposte su misura che l’ente può concedere ai suoi clienti. Grazie a un dialogo costante è possibile, se necessario, anche ricevere un prestito che potrà poi essere restituito a condizioni il più possibile agevolate. Chi invece non ha particolari problemi di soldi dovrebbe conoscere una norma in vigore, secondo cui sarebbe bene non andare mai oltre una certa cifra. Qualora dovesse succedere, è possibile valutare come investire il denaro.
Avere un conto corrente è comodo, ma comporta anche delle spese, che possono variare a seconda dell’istituto bancario scelto. Ed è questo uno dei motivi che può portare a cambiare banca nonostante si abbia un rapporto che dura ormai da anni.
Anche in questo ambito i costi di gestione sono notevolmente cambiati, sia che si decida di avere un conto “tradizionale”, sia che si preferisca puntare su uno online, che permetta di gestire in quasi completa autonomia la situazione.
Indipendentemente dalla decisione, però, sarebbe importante non lasciare depositati più di 5 mila euro. Una volta superata questa cifra, infatti, scatta l’imposta di bollo che è stata introdotta dallo Stato. Questa è pari a 34,20 euro annui per le persone fisiche, mentre sale a 100 euro per le aziende.
E’ la banca stessa (o la posta) a detrarre automaticamente l’importo: in veste di “sostituto di imposta”, avrà poi il compito di versarla al fisco. In genere l’addebito avviene con cadenza trimestrale, pari a 34,2 euro / 4 = 8,55 euro.
Il “problema” riguarda però soprattutto quegli utenti che arrivano a oltrepassare la soglia per un lungo periodo. Se per gran parte dell’anno si avranno infatti 4 mila euro e solo per pochi giorni si finisca per arrivare a 5 mila euro, il pagamento non è dovuto.