Pagare le tasse può essere certamente pesante, specialmente in un periodo come questo in cui gli aumenti hanno riguardato un po’ tutti i settori. Fortunatamente, però, un modo per ridurre le spese effettivamente c’è.
Tutti noi siamo chiamati a pagare le tasse, sia chi è dipendente e ha quindi le detrazioni direttamente in busta paga, sia i liberi professionisti, che si ritrovano spesso ad affrontare veri e propri salassi. Tutto questo complica certamente la situazione di molte famiglie, soprattutto di chi è alle prese con una crisi economica che coinvolge tantissimi italiani ormai da mesi, frutto anche delle restrizioni che abbiamo dovuto sopportare a causa della pandemia.
Nonostante un quadro generale non così positivo, c’è comunque una buona notizia: è possibile poter ridurre l’importo che siamo chiamati a dover versare all’Agenzia delle Entrate grazie a qualche piccolo accorgimento.
Risparmiare sulle tasse è davvero possibile? La risposta è affermativa
Smettere di essere un lavoratore dipendente e lavorare in proprio può essere certamente affascinante perché permette di essere libero da vincoli, orari compresi. Non è nemmeno necessario dover essere in ansia all’idea di dover chiedere qualche giorno di ferie o se ci si deve assentare per malattia.
Questa, però, è una visione solo parziale della situazione. In tanti, infatti, si ritrovano a dover lavorare anche nel weekend per poter sostenere tutta a mole di impegni e riuscire ad arrivare a guadagni almeno accettabili. Parte infatti del proprio stipendio finisce inevitabilmente all’Agenzia delle Entrate quando si versano le tasse.
Anche in questo caso, però, è possibile sfruttare qualche piccolo accorgimento per evitare di dover versare cifre insostenibili e pentirsi così facilmente della scelta fatta. Proprio per questo è importante poter contare sul sostegno di un commercialista che potrà dare tutti i consigli del caso.
Trucchi e consigli utili per poter pagare meno tasse
Il primo passo da compiere per i liberi professionisti sarebbe quello di optare per quello che viene definito “regime forfettario”. In questo caso l’aliquota è fissa e pari al 15% (nel regime ordinario è addirittura del 23%), con la garanzia che sia applicata sul coefficiente di redditività. Questa può variare a seconda del settore in cui si opera, ma è già di per sè una buona notizia perché si ha la certezza che una parte di quanto si guadagna sia esente da tasse.
Un sistema come questo, inoltre, impedisce in alcuni casi di applicare l’IVA. Non avere la necessità di compilare i registri contabili è già di per sè un altro motivo di risparmio perché consente di non dover pagare un commercialista che tenga conto di ogni aspetto.
Un altro aspetto di cui probabilmente in pochi sono a conoscenza riguarda le agevolazioni previste per chi decide di avviare un’attività. E’ infatti previsto un occhio di riguardo per le start up: per i primi 5 anni di attività l’aliquota di tassazione è al 5%, anziché al 15%, percentuale comunque sempre applicata solo al coefficiente di redditività. Si ha così modo di procedere con maggiore tranquillità nella fase iniziale in cui le certezze sono sempre poche.