Può capitare a chiunque di essere punto da una medusa: ecco come fare per non peggiore la situazione e alleviare il dolore.
Quando arriva l’estate la maggior parte delle persone non vede l’ora di andare al mare anche se questo vuol dire fare i conti col rischio di essere punti dalle meduse. Il pericolo, negli ultimi anni, è diventato sempre più comune per via dell’aumento delle temperature e della cosiddetta “tropicalizzazione del Mar Mediterraneo”.
Esistono diverse specie di meduse: alcune sono più pericolose di altre. Molte sono assolutamente innocue. Tante, però, possono provocare bruciore ed ustioni con le loro punture. Tutto ciò dipende dalla presenza delle nematocisti (o cnidociti), ovvero le cellule urticanti presenti sui loro tentacoli.
Punture di medusa: cosa non fare assolutamente
Può capire a chiunque di essere punto da una medusa durante un bagno al mare. L’importante è non perdere il controllo ed evitare di strofinare la parte del corpo colpita usando la sabbia o una pietra. In questo modo, infatti, si rischierebbe solamente di peggiorare la situazione: le tossine si attivano con il calore, provocando un’ustione.
Inoltre, bisogna resistere alla tentazione e non grattarsi. Le nematocisti potrebbero restare sulla pelle e rompersi se sfregate, sprigionando altro veleno. Un ulteriore consiglio per non rendere la situazione più critica è dimenticare i classici “rimedi della nonna”: la verità è che l’urina, l’ammoniaca, l’aceto o l’alcol, non hanno nessuna utilità.
Anche l’utilizzo di cortisone o antistaminici non è particolarmente d’aiuto, in particolare quando la reazione è localizzata. Mentre usare una crema solare (possibilmente 50+) può essere d’aiuto per non far comparire macchie scure durante la fase di guarigione. Inoltre, in questa fase, è sconsigliato prendere il sole sulla zona che è stata colpita.
Alcuni consigli per alleviare il dolore
Ora che vi abbiamo dato qualche dritta su cosa non fare dopo essere stati punti da una medusa, vi proponiamo alcuni consigli per alleviare il dolore. Innanzitutto, nel caso in cui dovesse capitare di essere punti mentre si è ancora in acqua, è fondamentale non fare movimenti bruschi, mantenere la calma e tornare a riva.
Il passo successivo è lavare la parte colpita dalla puntura con l’acqua del mare: così facendo le tossine che non hanno ancora penetrato la pelle verranno diluite. L’acqua dolce è da evitare, in quanto favorisce lo spezzamento dei cnidociti.
Importante è anche controllare di non avere dei residui di filamenti sul proprio corpo. Se dovessero esserci, è consigliato l’utilizzo di una carta di plastica rigida (come, per esempio, una tessera o un bancomat) per toglierli.
Per far passare il prurito ed evitare che le tossine continuino a diffondersi, è bene spalmare del gel astringente al cloruro d’alluminio (possibilmente con una concentrazione del 5%) sulla zona interessata. Il gel può essere trovato in qualsiasi farmacia.
Infine, in caso di reazioni cutanee o sintomi come nausea, vomito, vertigini, mal di testa, difficoltà nella respirazione o sudorazione eccessiva, l’unica soluzione è contattare i soccorsi o andare subito al pronto soccorso.