Il Jova Beach Party è un grande successo. Ma anche una polemica continua. Ma adesso Jovanotti risponde alle critiche.
Jova Beach Party (fonte web)Polemiche sull’ambiente, polemiche sul lavoro nero. Il “Jova Beach Party” è un grande successo ovunque nelle tappe che stanno infiammando l’estate italiana. Ma a infiammare è anche il dibattito, anzi, lo scontro. Ecco le accuse a Lorenzo Cherubini e la dura replica del famoso cantautore.
Le polemiche sul Jova Beach Party
L’ultima polemica si è innescata dopo che un controllo dell’ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno avrebbe fatto emergere lavoratori in nero al “Jova Beach Party” a Lido di Fermo. Il personale, insieme al Nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri e al Servizio Prevenzione dell’ Asur dell’Area Vasta 4 di Fermo, ha effettuato un accesso ispettivo nel cantiere di allestimento del palco e dell’area concerto.
Nel corso dell’ispezione sarebbero state controllate 19 aziende, nessuna delle quali avente sede legale nella provincia. Sono stati 55 i lavoratori di cui sono state acquisite sommarie informazioni: di questi, 17 – sia italiani che stranieri – erano in nero.
Durante l’accesso, sono emersi anche elementi per contestare a tre ditte, nel settore dell’allestimento delle luci, provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera. Per quanto attiene alla vigilanza in materia di sicurezza, diverse presunte criticità, in relazione alle quali saranno emanati i relativi provvedimenti.
Ma è solo l’ultima polemica. Perché al grande evento organizzato da alcune estati da Jovanotti, infatti, si contesta di devastare l’ambiente, camuffato dietro una subdola formula di “greenwashing”, una sorta di ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata. Una strategia comunicativa finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale. Allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti. Ma Jovanotti non ci sta e la sua replica è durissima.
La dura replica di Jovanotti
Il cantante ha risposto a critiche su critiche. A cominciare da quella del lavoro nero, che ha definito “una piaga”. E ha aggiunto: “Il Jova Beach portando eventi in piccole realtà, sul territorio, mette in moto il livore locale, micro vendette in qualche modo politiche”. Respinte anche dalla Trident, la società con cui Jovanotti collabora ormai dal lontano 1988, le accuse di lavoro nero. “Si tratta di un’accusa veramente pesante, per chi cerca di lavorare sempre al meglio: lavoro nero e Jova Beach è una contraddizione in termini, non esiste lavoro nero al Jova Beach” dicono tutti all’unisono.
Una delle parole più utilizzate è “killeraggio”. Jovanotti e il suo entourage sono convinti di essere al centro di polemiche strumentali. Jovanotti non le manda a dire anche a chi parla di ‘greenwashing’: “Il Jova Beach Party non mette un pericolo nessun ecosistema, non devastiamo niente, le spiagge non solo le ripuliamo ma le portiamo a un livello migliore di come le troviamo. Il Jova Beach non è un ‘progetto greenwash’, parola mi fa cagare così come mi fa schifo chi la pronuncia, perché è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli”.
Infine, l’ultima parola, davvero durissima: “Se voi, econazisti che non siete altro, volete continuare ad attrarre l’attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il nostro è un progetto fatto bene che tiene conto dell’ambiente, parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare con gli strumenti che abbiamo a disposizione”.
Ma c’è chi rincara la dose. “Centoventimila euro di fondi pubblici dalla Regione Abruzzo per il Jova Beach Party e per tombare un corso d’acqua a forte rischio idrogeologico a Vasto rendendolo “calpestabile” per far svolgere il concerto di un privato. Eppure Jovanotti insulta chi difende le spiagge invece di essere contento per la priorità ottenuta passando incredibilmente avanti a emergenze idriche, sociali sanitarie e ambientali: si sente incompreso?”. Ad affermarlo la Stazione Ornitologica Abruzzese.