Massima attenzione agli smartphone e dunque alle chat e ai social. Ma i genitori possono fare prevenzione?
La devianza giovanile è, sempre di più, una vera e propria piaga dei giorni nostri. A contribuire a rischi e problemi che riguardano i minori, anche l’uso esagerato che questi fanno di social network e affini. E, allora, da parte dei genitori occorre maggiore controllo. Ma il punto è, possono controllare?
La devianza minorile
Ragazzini armati di coltelli, spesso solo bambini. A Napoli, e non solo, è una vera e propria emergenza, criminale e sociale, per arginare la quale occorre una vera e propria lotta culturale, al fine di riportare sulla retta via questi adolescenti, prima che diventino dei veri e propri criminali adulti.
Spesso si risconta una provenienza da ambienti socio-familiari molto contigui alla criminalità, scarsa educazione alla legalità. E tutto ciò va letto parallelamente ai dati allarmanti dell’abbandono scolastico. Le famiglie non controllano il numero delle assenze. E la scuola, da parte sua, poco incoraggia la ripresa della frequenza.
Ed è sempre in maggiore aumento la condivisione delle scorribande tramite i social. Per non parlare, poi, del cyber bullismo o dello scambio di materiale pedopornografico. In questo senso, il web e i social sembrano davvero un pozzo senza fondo.
Controllare WhatsApp. Si può?
Massima attenzione, quindi agli smartphone, e dunque alle chat e ai social che, sebbene siano una finestra sul mondo, nascondono insidie. Sette coppie sui dieci si scambiano immagini a contenuto sessualmente esplicito sul web e non sanno che una volta immesse in rete, si trovano di fronte a un viaggio di sola andata. Insomma, la prevenzione a scuola e in famiglia resta l’arma da utilizzare. Prima che sia troppo tardi. Ma un ruolo fondamentale può essere giocato dalle famiglie.
Più volte, infatti, abbiamo sentito incoraggiare i genitori a seguire maggiormente i figli, soprattutto se minorenni. Un elemento di prevenzione potrebbe essere quello di controllare le chat WhatsApp dei propri figli adolescenti. Ma la legge lo prevede? Prevale la privacy dell’individuo o il diritto del genitore di esercitare la propria potestà sul ragazzo o sulla ragazza?
La risposta è abbastanza netta. Sia per il tribunale italiano che per l’Europa, è responsabilità dei genitori se un minore si mette in una situazione di pericolo attraverso il web. Quindi, sì, può controllare il cellulare del figlio. Già dal 2006, la Cassazione ha sancito il dovere di vigilanza da parte dei genitori sui figli.
Infatti, a sostegno proprio del nuovo regolamento di Unione Europea in merito alla privacy del 2018, WhatsApp è stato reso vietato ai minori di 16 anni. Che poi questo divieto venga sistematicamente aggirato, è un altro discorso.