Hanno segnato la gioventù di chi ha oggi dai 35 anni in su. Gli 883 sono stati un gruppo storico della musica italiana.
Ha salvato letteralmente la vita alla moglie, Debora Pelamatti. E’ agghiacciante il racconto che la donna ha fatto sul proprio passato. Un passato di angherie, in cui, però, alla fine è spuntato un angelo di nome Max.
La carriera di Max Pezzali con e senza 883
Hanno segnato la gioventù di chi ha oggi dai 35 anni in su. Gli 883 sono stati un gruppo storico della musica italiana. Grazie a Max Pezzali, ovviamente. Questa storia che vi raccontiamo oggi esula dalla importante carriera tuttora in corso.
Con i primi due album, “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” e “Nord sud ovest est”, gli 883 si sono distinti nel panorama pop italiano per i testi giovanili e originali, diventati un manifesto musicale e un’icona degli anni novanta italiani.
Non solo pop, comunque. Gli 883 sono riusciti a spaziare tra i vari generi musicali. Nelle loro canzoni, infatti, ritroviamo connotati rock, ma anche dance e hip hop. Insomma, hanno fatto la storia della musica italiana, vendendo milioni di dischi.
Ma, soprattutto, sono un dolce ricordo per gli uomini e le donne di oggi, che ripensano alla loro adolescenza. Sulle note di successi come “Sei un mito”, “Come mai”, “Una canzone d’amore”, “Con un deca” e molti altri.
Così Max ha salvato la vita alla moglie
Insomma, dobbiamo tanto agli 883. Hanno segnato la nostra gioventù. E non possiamo che essere grati a Max Pezzali che, successivamente, ha proseguito la carriera come solista. Ma c’è un altro, enorme, merito del popolare cantante.
Ha letteralmente salvato la vita alla moglie Debora Pelamatti. La donna ha recentemente raccontato la sua storia in una recente intervista: “Ero vittima di una specie di incantesimo malato. Tradita. Picchiata. Umiliata. Non mi rendevo conto di essere manipolata. Penso alla donna che ero in quel periodo ed è come se stessi pensando a un’altra persona. Se ci ripenso me ne vergogno. Pochi sanno di questo mio dolore”.
I due sono sposati dal 2019 e oggi Debora ricorda con amarezza il periodo antecedente all’incontro con Max. Le angherie dell’ex, che lei non riesce a lasciare: “Facevo pensieri strani, pensavo di meritare di soffrire per quella che evidentemente era una causa superiore” dice rispondendo alle domande di Selvaggia Lucarelli.
Poi arriva l’angelo, Max Pezzali. “Un giorno Max mi confessa di essersi innamorato di me ma di non essere disposto ad assistere a quello scempio che stavo facendo della mia vita, dice che non mi riconosce più e non vuole soffrire, che non mi avrebbe più risposto. Non gli credo, ma lui non mi risponde per tre giorni al telefono, mentre l’altro continuava a cercarmi.
Allora la notte della Befana salgo in macchina in pigiama e all’una suono il campanello di casa sua. Gli dico che lo amo. Lui mi fa dormire nella camera degli ospiti. La mattina dopo in cucina mi parla di Inter, di calciomercato. Poi mi fa: ‘Ma ieri sera eri ubriaca?’. E io: ‘No’. Ci baciamo e non ci lasciamo più, dal quel 6 gennaio del 2013, prendendoci cura l’uno dell’altra”.