Errore modello 730: non sempre è colpa tua, ecco quando il CAF ti deve risarcire

Per un errore nel modello 730 commesso non dal contribuente ma dal CAF spetta un risarcimento a determinate condizioni. Scopriamo quali.

Assumersi le proprie responsabilità è corretto ma quando sono gli altri a sbagliare che senso ha pagare di tasca propria? I CAF non sono esenti da errori, possono sbagliare e di conseguenza risarcire il contribuente a cui hanno causato un danno. Capita con troppa frequenza quando si tratta della compilazione del modello 730. Accorgendosi dell’errore il cittadino come dovrebbe agire?

Braccia alzate e dito che indica
Errore modello 730: non sempre è colpa tua, ecco quando il CAF ti deve risarcire (Direttanews.it)

Compilare la dichiarazione dei redditi è un obbligo per tanti lavoratori e pensionati. L’Agenzia delle Entrate ha cercato di rendere il compito il più semplice possibile ma le difficoltà rimangono comunque. Ecco perché la maggior parte dei contribuenti preferisce rivolgersi ad un CAF o patronato per inviare il modello 730. Si cerca di scaricare – giustamente – la responsabilità sui professionisti che dovrebbe avere le giuste conoscenze per non commettere errori.

La versione precompilata potrebbe essere una valida alternativa ma solo se si accetta così com’è non scatterebbero i controlli del Fisco. Cambiando o aggiungendo anche un solo dato si rischiano accertamenti. E chi può dire di avere la certezza di agire nel giusto? Insomma, la scelta più comune è di affidarsi ai CAF. Se, però, dovessero sbagliare?

Quando il CAF deve risarcire il contribuente per un errore nel 730

Se l’Agenzia delle Entrate dovesse individuare errori, omissioni o incongruenze nel modello 730 inviato dal cittadino potrebbe far scattare le sanzioni. La responsabilità potrebbe essere del contribuente oppure del CAF. Nel primo caso l’interessato sarebbe il destinatario diretto della sanzione e dovrebbe pagare quanto richiesto.

Persone che discutono
Quando il CAF deve risarcire il contribuente per un errore nel 730 (Direttanews.it)

Secondo la normativa, infatti, il dichiarante è il responsabile di eventuali errori nel 730 o nel Modello Redditi se legati ad una sbagliata dichiarazione o ad una condizione soggettiva come l’errata autocertificazione dello status del familiare fiscalmente a carico. Il visto di conformità. infatti, non lascia presupporre per il CAF o il patronato la verifica dei dati dichiarati dal contribuente. Il cittadino consegna le informazioni, dunque, e il CAF si affida a quelle senza verificarle. Dovessero risultare sbagliate è colpa del dichiarante e pagherebbe in caso di errori.

Se, invece, c’è difformità tra i dati consegnati dal cittadino e quelli che il CAF ha inserito in dichiarazione allora la responsabilità degli eventuali errori ricadrebbe sul Centro di Assistenza Fiscale. Il visto di conformità infedele, dunque, prevede il risarcimento per il contribuente che si è visto erogare una sanzione dal Fisco per uno sbaglio non da lui commesso. L’intermediario dovrebbe pagare una sanzione pari al 30% della maggiore imposta risultante dopo aver corretto l’errore a cui si aggiungono gli interessi.

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