Secondo un nuovo studio, la dieta MIND può ridurre il rischio di sviluppare demenza, incluso il morbo di Alzheimer, anche se iniziata in tarda età.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), a partire dal 2021, circa 57 milioni di persone nel mondo convivevano con la demenza, di cui il 60–70% affette dalla malattia di Alzheimer. Nel 2015, i ricercatori del Rush University Medical Center hanno sviluppato la dieta MIND, una combinazione tra la dieta mediterranea e la dieta DASH.

Sono diversi gli studi che successivamente, hanno collegato questo regime alimentare a un minor rischio di declino cognitivo e mortalità. Un nuovo studio è stato presentato al convegno Nutrition 2025 della American Society for Nutrition, e ha confermato che seguire la dieta MIND può aiutare a prevenire la demenza anche se si inizia a seguirla in tarda età. I ricercatori evidenziano i benefici tra i partecipanti allo studio.
Cos’è la dieta MIND?
Per questa ricerca, gli scienziati hanno analizzato i dati alimentari di quasi 93.000 adulti statunitensi tra i 45 e i 75 anni, partecipanti al Multiethnic Cohort Study, avviato negli anni ’90. La loro partecipazione allo studio della dieta MIND è stato valutato tramite un questionario sulle abitudini alimentari, compilato all’inizio dello studio e nuovamente dieci anni dopo.

La dott.ssa Song-Yi Park, professoressa associata presso l’University of Hawaii Cancer Center e autrice principale dello studio, ha spiegato che la dieta MIND comprende 10 gruppi di alimenti benefici per il cervello e 5 considerati sfavorevoli. Inoltre, i ricercatori hanno confrontato vari modelli alimentari salutari e ottenuto risultati più coerenti con la dieta MIND rispetto ad altri, come la mediterranea, la DASH o l’Healthy Eating Index.
Alla conclusione dello studio, i partecipanti con i punteggi più alti relativi alla dieta MIND all’inizio dell’indagine presentavano un rischio di sviluppare demenza inferiore del 9%. Questa riduzione saliva al 13% per i soggetti bianchi, latini e afroamericani. I ricercatori hanno inoltre scoperto che i partecipanti che avevano migliorato la propria aderenza alla dieta MIND nell’arco di 10 anni, – avevano ridotto il rischio di demenza del 25% rispetto a coloro che avevano peggiorato le proprie abitudini.
I dati dello studio, confermano che adottare modelli alimentari sani nella mezza età e mantenerli o migliorarli nel tempo può prevenire Alzheimer e altre forme di demenza. Questo è solo l’inizio di un percorso scientifico, servono ulteriori studi che dimostrino come una dieta sana per tutta la vita aiuta a prevenire diabete, iperlipidemia, obesità e infarti o ictus.
Prima di iniziare un cambiamento nell’alimentazione, è importante confrontarsi con un dietista-nutrizionista per capire come lo schema alimentare della dieta MID possa adattarsi ai propri obiettivi, preferenze, possibilità di accesso al cibo, competenze culinarie e patrimonio culturale. Tra gli alimenti suggeriti per arricchire la dieta quotidiana con nutrienti preziosi e gustosi, ci sono:
- Frutti di bosco: fragole, mirtilli selvatici, lamponi, ciliegie, more, sambuco;
- Verdure non amidacee: cipolle, peperoni, pomodori, cetrioli, ravanelli, barbabietole, carote — da abbinare alle verdure a foglia verde;
- Verdure a foglia verde: cavolo riccio, spinaci, cime di rapa, bietole, lattuga romana, microgreens, rucola — da aggiungere a frullati, zuppe, piatti saltati, o da consumare crude (6–9 porzioni a settimana);
- Frutta secca e semi: pistacchi, noci pecan, noci, mandorle, noci del Brasile, anacardi, semi di zucca, di girasole, di chia, lino — ottimi negli snack, muffin, insalate o cereali;
- Legumi: fagioli rossi, neri, bianchi, ceci, lenticchie, arachidi, soia (edamame, tofu fermentato) — 4–6 pasti a settimana;
- Olio extravergine d’oliva: preferibilmente spremuto a freddo, da utilizzare in cucina;
- Cereali integrali: avena, segale, riso integrale, grano saraceno, farro, sorgo — almeno 3 porzioni al giorno;
- Pesce grasso di acque fredde: 120–180 g per porzione, due o tre volte a settimana.