Università e lavoro: dopo quanto tempo i laureati italiani trovano lavoro?

Trovare lavoro dopo la laurea è una delle questioni più delicate che ogni studente deve affrontare, ancora prima di iscriversi a un percorso di studi.

Pensare al post-laurea, infatti, è necessario anche prima di scegliere la facoltà a cui iscriversi, poiché da questa dipendono spesso le opportunità e le chance di trovare un’occupazione a stretto giro, dopo il conseguimento del titolo. Non tutti gli indirizzi di studio offrono le medesime opportunità. Alcuni, più di altri, permettono di trovare subito lavoro, a pochi mesi dalla laurea, altri, invece, richiedono più tempo e ulteriori specializzazioni.

Possibile l'iscrizione a due corsi di laurea (fonte web) 14.04.2022 direttanews.it

Spesso, a fare la differenza, non è solo l’indirizzo di studio, ma anche il tempo impiegato per conseguire il titolo o la metodologia di organizzazione dello studio. Chi riesce a conseguire la laurea nei tempi previsti ed è in pari con gli esami, solitamente ha maggiori opportunità di trovare presto lavoro, rispetto ai fuori corso. Tante volte, anche maturare esperienze professionali quando ancora si studia può avvantaggiare molto nella carriera.

Iscriversi ad un’università telematica, in questo senso, può essere di grande supporto nella gestione delle diverse attività. Le università online prevedono un metodo di fruizione dei corsi flessibile, le lezioni infatti possono essere seguite a distanza, su piattaforme e-learning, in qualsiasi momento, poiché sempre disponibili.

A queste condizioni, diventa certamente più facile riuscire a conciliare eventuali impegni lavorativi con lo studio e maturare esperienze lavorative ancora prima di conseguire la laurea.

Al di là delle scelte personali, comunque, com’è messa la situazione in Italia, in quanto a tempi e opportunità di lavoro post-laurea?

I dati di AlmaLaurea su neolaureati e lavoro

Secondo le ultime rilevazioni di Almalaurea, la maggior parte dei laureati riesce a trovare lavoro già entro un anno dal conseguimento del titolo. Una situazione che sembra essere migliorata persino rispetto a qualche anno fa.

Secondo il XXIV Rapporto pubblicato a giugno 2022, il tasso di occupazione dei laureati dopo un anno dal conseguimento del titolo è salito di quasi 3 punti percentuali, rispetto al 2019, con un incremento anche della retribuzione media. La formula contrattuale più diffusa è quella alle dipendenze a tempo determinato, anche in questo caso in aumento di circa il 5%, rispetto al 2019, per chi ha completato il ciclo 3+2.

A cinque anni dalla laurea aumentano le opportunità di occupazione fino quasi a sfiorare il 90%, con una formula contrattuale più stabile, a tempo indeterminato.

Solo il 20% di laureati di secondo livello, invece, svolge un lavoro autonomo, mentre appena il 17% registra ancora assunzioni a tempo determinato.

Anche la retribuzione media, a cinque anni dalla laurea, risulta incrementata rispetto al 2019, in media, di 8 punti percentuali, sia per i laureati triennali che per gli specialisti.

I settori con maggiori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, invece, sono gli indirizzi di laurea tecnica e tecnologica, quelli che afferiscono alla transizione digitale e le lauree STEM. Un po’ più complesse, ma ugualmente positive, sono invece le opportunità riservate ai laureati in materie giuridiche e umanistiche.

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