Per La Corte Costituzionale i ricorsi suoi matrimoni gay sono “inammissibili e infondati”.
La Consulta ha, quindi, rigettato i ricorsi presentati, dalla Corte d’appello di Trento e dal Tribunale di Venezia, per chiedere l’illegittimità di una serie di articoli del codice civile che impediscono le nozze tra persone dello stesso sesso.
Sono ritenuti inammissibili” i ricorsi che ipotizzavano una violazione degli artt. 2 (diritti inviolabili dell’uomo) e 117 primo comma (ordinamento comunitario e obblighi internazionali) della Costituzione. Mentre sono “infondati” quelli relativi agli artt. 3 (principio di uguaglianza) e 29 (diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio).
La decisione della Corte, come spesso accade, ha sollevato accese reazioni. Ma, per comprendere pienamente l’effettiva portata del giudizio, bisognerà attendere le Motivazioni che si dovrebbero conoscere nei prossimi giorni e che saranno scritte dal Giudice costituzionale Alessandro Criscuolo.
Marco Di Mico