CALCIOPOLI – La disputa tra il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e il presidente del Coni, Gianni Petrucci, potrebbe risolversi con un tavolo politico indetto dallo stesso patron bianconero in seguito al ‘j’accuse’ di Petrucci, per far luce su quanto accaduto dal 2006 al 2011. Ieri mattina il presidente del Coni, dopo la sentenza del Tnas che si era dichiarato incompetente sul ricorso del club torinese sullo scudetto del 2006, aveva lanciato un implicito monito: “Il calcio è malato di doping legale. Se va avanti così sarà commissariato dall’opinione pubblica […].C’è mancanza di rispetto per le regole e per l’etica, non devono prevalere gli arroganti e i prepotenti. Mi riferisco ad una parte del calcio italiano di vertice perchè stiamo assistendo a cose mai viste”, giungendo alla conclusione di nominare sei saggi per risolvere definitivamente ogni tipo di querelle. “Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all’Inter, non sta al Coni dirlo – ha aggiunto Petrucci -. Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano”.
Le lapidarie parole di Petrucci hanno spinto Gianni Agnelli a indire una conferenza stampa nel pomeriggio di ieri e chiedere un “vertice di pace” da riunire al più presto. Il presidente del Coni tende la mano e si compiace del nuovo clima di disgelo: “Prendo atto di quello che chiede Agnelli e mi appresto a vedere tempi, modi, circostanze e persone che dovranno essere invitate a questo tavolo”.
Tavolo cui siedera con ogni probabilità anche il presidente dell’Inter Massimo Moratti che risponde con la sua solita diplomazia: “Un tavolo con Petrucci? Sarebbe un invito del presidente del Coni, che è una persona perbene ed è una istituzione importante. Non mi posso sottrarre e mi farebbe piacere”. Se son rose fioriranno…
Luigi Ciamburro