BAGNASCO RISPONDE A POLEMICHE SU CHIESA E ICI – Dopo giorni di polemiche in merito alla possibilità di imporre l’Ici-Imu anche sugli immobili di proprietà della Chiesa, il cardinale Angelo Bagnasco – che la scorsa settimana si era detto disponibile al dialogo al riguardo – torna sull’argomento e non ci sta a vedere le istituzioni ecclesiastiche messe sotto accusa da una fetta consistnte dell’opinione pubblica. Il dibattito si è sviluppato soprattutto sul web e su Facebook e affini sono nati vari gruppi che chiedevano appunto la fine delle esenzioni dall’Imu per la Chiesa.
Il presidente della Cei, intervistato dal Corriere della Sera, spiega che le polemiche sulla questione sono del tutto infondate, anche perché, precisa,”la Chiesa paga l’Ici“. “Eventuali casi di elusione – aggiunge – relativi a singoli enti, se provati, devono essere accertati e sanzionati con rigore. Le tasse non sono un optional. Detto questo, l’esenzione dall’Ici per talune categorie di enti e di attività non è un privilegio. È il riconoscimento del valore sociale dell’attività che viene esentata e non riguarda solo la Chiesa ma anche altre confessioni religiose e una miriade di realtà non profit”. Il presidente dei vescovi, che ha definito le critiche di questi giorni “attacchi in malafede”, ha comunque ribadito la sua posizione di apertura a discutere sulla legge che esenta i beni della Chiesa dal pagamento dell’Ici.
Bagnasco ha inoltre tenuto a sottolineare come non esista una “cresta dei vescovi sull’otto per mille” perché i fondi che non vanno al “sostentamento del clero” vengono utilizzati “per la carità delle diocesi, nelle mense e nelle varie opere di assistenza e solidarietà”.