
CONFERENZA STAMPA MONTI– Oggi, alla conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Mario Monti, a Palazzo Chigi, a prendere per primo la parola è stato il Presidente dell’Ordine dei Gioranlisti Enzo Iacopino, intervenuto per moderare gli interventi dei giornalisti, della stampa sia nazionale che estera. Iacopino è intervenuto parlando della cassa previdenziale Inpgi come di una cassa efficiente, che non ha avuto mai bisogno del sostegno dello Stato, e in particolare è intervenuto sulla questione, sorta nelle ultime ore, dell’abolizione dell’albo dei pubblicisti. Iacopino ha voluto respingere con forza il luogo comune che vuole i giornalisti appartenere ad una casta, parlando dei tanti giornalisti che rischiano e perdono la vita, sia nelle guerre in tutto il monto che per mano della criminalità organizzata. Il Presidente dell’Odg ha messo anche l’accento sulle diverse leggi che vengono proposte per contrastare la diffamazione, ma che spesso minano la libertà di espressione dei giornalisti, e ha poi sottolineato la difficile posizione di tanti pubblicisti precari, spesso costretti a scrivere articoli a due euro ciascuno o anche meno. E’ questa “la casta?” Ha domandato Iacopino, e nel chiedere maggiore sensibilità e attenzione alla posizione dei giornalisti ha consegnato simbolicamente una tessera di giornalista a Mario Monti.
Il Presidente del Consiglio ha quindi aperto al conferenza stampa, ringraziando Iacopino per il suo intervento e per la tessera ricevuta. Monti ha detto che per lui è una “promozione”, avendo svolto in passato l’attività di pubblicista con alcuni articoli scritti per la stampa. “E’ fondamentalissima l’importanza di una stampa libera, indipendente e articolata per la vita civile e democratica del nostro paese”, ha affermato Monti. Il Presidente del Consiglio ha quindi posto l’attenzione sulla difficoltà del momento attuale per l’Italia e sul problema dello spread ancora alto. Monti ha sottolineato l’importanza del consolidamento dei conti, messo in atto con la manovra economica contenuta nel decreto “salva Italia”. Un provvedimento necessario, cui ora deve seguire un impegno per la crescita, che tuttavia”, ha voluto precisare il premier, non comporta una distinzione tra “fase 1” e “fase 2, ma solo una successione di calendario. La politica per la crescita, ha aggiunto Monti, avrà come leva l’equità. Era necessario mettere i conti pubblici in sicurezza e non sarà necessaria una seconda manovra, ha rassicurato Monti. “Abbiamo introdotto un avanzo primario del 5% nei prossimi anni, tali da portarci al pareggio di bilancio nel 2013“, ha aggiunto. Ora, per la crescita, si dovrà operare anche con la riforma del lavoro, che sarà delicata e impegnativa, ma essenziale, e soprattutto sarà equa, ha voluto precisare il premier. Equità è stata la parola più volte ripetuta da Monti nel corso di questa conferenza stampa. Il nuovo pacchetto di misure per la crescita, ha aggiunto Monti, si può chiamare “cresci Italia”.
Il premier ha voluto anche sottolineare che prima dell’investitura del suo governo, altri governi avevano preso impegni con l’Unione europea e la Bce. Impegni che non potevano essere messi in discussione, ha specificato, in risposta a coloro che hanno criticato le misure della manovra economica. “Sarebbe stato rovinoso per l’Italia, visti i forti dubbi di credibilità, non passare alla fase di rigorosa attuazione degli impegni presi anche in contropartita dell’intervento della Bce. Era un atto dovuto”, ha sottolineato Monti. “Da oggi passiamo agli atti voluti”, ha aggiunto, cioè quelli relativi alla crescita.
Da questo momento in poi si dovrà lavorare per la concorrenza e le liberalizzazioni, anche con qualche sacrificio da parte di alcuni, ha ribadito il premier. L’altro punto fondamentale sarà la riforma degli ammortizzatori sociali, sopratutto a tutela dei più giovani, finora fortemente penalizzati.
In merito ai rendimenti dei titoli di stato italiani, Monti ha detto: “Ieri e oggi le aste di emissione di titoli pubblici sono andate piuttosto bene. È incoraggiante ma non consideriamo terminata la turbolenza finanziaria“, a causa dello spread ancora alto, di cui Monti ha mostrato ai giornalisti un diagramma sull’andamento degli ultimi mesi. “La lettura che io propongo di dare a questa vicenda dello spread – ha spiegato il premier – e che veramente invito a tener presente, è di non sovrastimare né quando va bene né quando va male“.
Nel porgere i saluti e gli auguri finali, Monti ha voluto precisare che non è intenzione del governo demonizzare i giornalisti. Il Presidente del Consiglio ha quindi fatto gli auguri per l’anno nuovo al Capo dello Stato Napolitano e a tutti gli italiani, concludendo con l’auspicio di nuove riforme istituzionali per il 2012.
Valeria Bellagamba