
GOLFO PERSICO – Le esercitazioni militari iraniane nello Stretto di Hormuz proseguono incessanetemente da una settimana e, come annunciato nel pomeriggio di ieri, stamane sono stati effettuati dei test missilistici e la tensione ora è davvero ai massimi livelli. Dopo l’annuncio di nuove sanzioni anti-iraniane da parte della comunità occidentale (Italia compresa), il regime di Teheran gonfia il petto, non fa retromarcia e sifda l’Occidente. L’ammiraglio Mahmoud Mousavi l’aveva preannunciato ieri pomeriggio: “Missili a corto e lungo raggio terra-mare, terra-terra e terra-aria saranno lanciati domani… La marina iraniana compirà test su diversi tipi di missili nel Golfo Persico”, sottolineando le intenzioni delle esercitazioni belliche: “Il lancio dei missili – ha spiegato Mousavi – costituisce la fase finale delle esercitazioni militari. Fase finale con la quale intendiamo preparare la marina militare ad uno scontro con il nemico in una situazioni di guerra”.
Washington mostra preoccupazione per i missili a lunga gittata iraniani, dotati di una gittata di 2.400 km, cioè potenzialmente in grado di raggiungere Israele e le basi americane in Medio Oriente. Secondo indiscrezioni le esercitazioni militari dovrebbero cessare lunedì prossimo, ma intanto da Teheran giunge un’altra minaccia da parte del ministro del petrolio iraniano, Rostam Qasemi: “Se verranno imposte sanzioni il prezzo del barile aumenterà drasticamente e potrà arrivare oltre i 200 dollari”.
Luigi Ciamburro