Golfo Persico, l’Iran minaccia il Pentagono: “Non avvisiamo più di una volta”

 

GOLFO PERSICO – I test missilistici iraniani nel Golfo Persico si sono conclusi, ma da Teheran giungono ancora minacce verso gli Stati Uniti cui viene chiesto di tenere lontana la sua portaerei dallo Stretto di Hormuz, in questi ultimi giorni di stanza nel mare dell’Oman in seguito alle esercitazioni militari dell’Iran. “Li consiglio e li metto in guardia dal tornare con la loro portaerei nel Golfo Persico, ma non abbiamo l’abitudine di avvertire più di una volta…”, ha dichiarato il generale Ataollah Salehi lasciando presagire scenari di guerra dai risvolti imprevedibili per l’intera comunità internazionale. E come se non bastasse i pasdaran hanno annunciato nuove esercitazioni belliche nelle prossime settimane. Dichiarazioni che non preoccupano il Pentagono che replica seccamente: “L’impiego di dispositivi militari Usa nella regione del Golfo Persico continuerà, così come è avvenuto per decenni”, spiegando che la flotta navale è necessaria per mantenere la continuità e il supporto operativo nelle missioni in corso nell’area di responsabilità del Comando Centrale americano.

Il governo iraniano sembra però intenzionato a calmare gli animi e un portavoce degli Esteri, Ramin Mehmanparast, nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato che i test missilistici avevano l’obiettivo di rafforzare la sicurezza bel Golfo Persico e mostrare agli altri Paesi arabi di non aver bisogno delle interferenze straniere per gestire la situazione economica, politica e sociale. Lo stesso Mehmanparast ha aggiunto che presto Teheran riprenderà i colloqui sul programma nucleare, tant’è che sono in attesa di sapere quando arriveranno gli ispettori dell’Aiea per condurre le verifiche in programma. Ma l’Unione europea le reputa parole vane e chiede all’Iran di intraprendere un tavolo di pace concretamente e non solo a parole.

 

Luigi Ciamburro

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