
Non accenna a diminuire la tensione tra Corea del Nord, Corea del Sud e Stati Uniti, dopo che nei giorni scorsi la situazione diplomatica si è inasprita successivamente alle forti prese di posizione di Pyongyang, intenzionata ad attaccare le basi militari USA per essersi sentita minacciata. Ieri le autorità di Seoul avevano risposto al regime nordcoreano facendo sapere che, qualora fossero continuate le provocazioni, non avrebbero esitato ad intervenire. ““Se ci saranno altre provocazioni contro di noi, risponderemo dal punto di vista militare senza preoccuparci delle conseguenze politiche”, aveva fatto sapere il presidente Park Geun-hye.
Per tutta risposta, il governo di Kim Jong-un ha disposto oggi la riattivazione del programma nucleare che aveva chiuso nel 2007 per un accordo fatto con la Cina. Secondo il patto stipulato a Pechino dai due governi, la Corea del Nord si impegnava a disattivare i reattori nucleari del suo paese – potenzialmente pericolosi per la sicurezza di tutto il territorio dell’estremo Oriente dell’emisfero nord – ed in cambio avrebbe ricevuto agevolazioni per la costruzione di apparati per l’approvvigionamento energetico alternativo.
Tra i reattori chiusi c’era anche quello di Yongbyon e proprio questa struttura verrà riaperta a breve se verranno rispettate le dichiarazioni del governo riportate dall’agenzia stampa nazionale KNCA.
Commenti negativi alla decisione presa dalla Corea del Nord sono giunti da parte del ministro degli Esteri cinese, Hong Lei. Sempre Pechino ha deciso, considerando gli ultimi risvolti diplomatici, di mobilitare le proprie forze militari nei pressi delle zone che circondano le coree.
Anche gli Stati Uniti hanno inviato nei pressi della Corea del Nord una grossa nave militare che si aggiunge ai caccia F-22 che hanno sorvolato nei giorni scorsi alcune zone limite del cielo nordcoreano.
Redazione online