Scandalo Mps, indagato il presidente di Banca Nomura

La sede di Banca Nomura (Getty Images)

Sarebbe di 1,8 miliardi di euro il maxisequestro che la Guardia di Finanza sta eseguendo nei confronti di Banca Nomura su ordine della Procura di Siena nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo derivati Mps. Il presidente dell’istituto bancario, Sadeq Sayeed, è indagato insieme a un dirigente della stessa banca giapponese Raffaele Ricci, con l’accusa di ostacolo aggravato all’esercizio dell’autorità di vigilanza, infedeltà patrimoniale aggravata e false comunicazioni sociali in concorso con Mussari, Vigni e Baldassarri nell’ambito dell’inchiesta su Mps.

Nomura avrebbe avuto 88 milioni “costituiti da commissioni occulte”. La cifra è stata sequestrata insieme a 1,7 miliardi depositati da Banca MPS a favore di Nomura a titolo di garanzia sul finanziamento ricevuto dall’istituto giapponese. Sequestro preventivo d’urgenza anche per l’ex presidente Giuseppe Mussari per 2,3 milioni di euro, per 9,9 milioni a carico dell’ex direttore generale Antonio Vigni e per 2,2 milioni per l’ex capo dell’area finanza Gianluca Baldassarri. Secondo gli inquirenti, i sequestri sono stati “disposti a fini impeditivi e a di confisca per equivalente in relazione al reato di usura aggravata e di truffa aggravata commessa ai danni di Banca Mps”.

Inoltre, i militari della Guardia di Finanza sono da questa mattina nella sede della Banca d’Italia, a Roma, proprio per attività legate all’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena. I vertici di Palazzo Koch sono però estranei al filone senese dell’inchiesta. Bankitalia è più volte entrata nella vicenda per il suo ruolo di vigilanza, venendo accusata, in particolar modo, di omessa vigilanza.

 

Redazione online