Consiglio Superiore di Sanità: “No a e-cig nei luoghi pubblici”

La sigaretta elettronica (Christopher Furlong/Getty Images)

L’Italia, sulla questione delle sigarette elettroniche che da mesi tiene banco nel nostro Paese e in tutta Europa, seguirà l’esempio francese, vietandone l’uso nei locali pubblici. Questa la decisione presa dal Consiglio Superiore di Sanità, che è stata trasmessa immediatamente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Secondo l’organo consultivo del Ministero della Salute, che ha espresso parere non vincolante, fumare e-cig è comunque un uso del tabacco che nuoce in particolare ai giovani e a categorie a rischio come le donne in stato di gravidanza, non esistendo prove che dimostrino l’assenza di rischi per la salute.

Soddisfatto per la scelta il Codacons, che attraverso il suo presidente Carlo Rienzi ha affermato: “Sono state accolte in pieno le nostre richieste. Ora non servono altri passaggi: basterà applicare le norme vigenti, compresa la Legge Sirchia, anche alle sigarette elettroniche, così da far valere il divieto nei luoghi pubblici. La comunità scientifica non ha ancora raggiunto risultati certi che possano affermare con sicurezza l`assoluta non nocività dell`utilizzo della sigaretta elettronica”.

Ha proseguito Rienzi: “In particolare, sino a quando gli studi in materia di diffusione di sostanze nocive da parte delle e-cigarettes non avranno condotto a risultati certi e condivisi in termini di esclusione dei rischi, appare illogico considerare che il divieto di fumo nei luoghi pubblici non si riferisca, per analogia, anche alle sigarette elettroniche”.

In conclusione, secondo il presidente del Codacons, “ora dovranno scattare i controlli in bar, ristoranti e locali pubblici, e nei confronti dei fumatori di sigarette elettroniche dovranno essere elevate le stesse sanzioni previste per i fumatori di sigarette tradizionali”.

Redazione online