
In un’intervista a Radio Radicale, la senatrice Adele Gambaro, espulsa ieri dal Movimento 5 Stelle, ha commentato: “E’ accaduto tutto molto in fretta, in una settimana. Non ho ancora capito perché sia prevalsa la linea della censura per una critica garbata che non aveva alcun intento divisivo”. Alla domanda se ora passerà al gruppo misto, la senatrice ha risposto: “Non ci ho ancora pensato. Dopo l’espulsione credo di sì, almeno da quanto ho visto accadere al senatore Mastrangeli che è andato al misto”.
Intanto Beppe Grillo ha telefonato ad alcuni “dissidenti”, in particolare a Tommaso Currò e Paola Pinna, intrattenendo con loro un colloquio chiarificatore. Ha così commentato il deputato Adriano Zaccagnini: “Sono contento sia cambiato il clima, ma mi rendo conto che è successo solo perché da Grillo c’è stata una marcia indietro prima della distruzione totale ingenerata dalla sequenza di espulsioni che si andava profilando. Sono necessarie le scuse di chi ha gettato fango e ha insultato, anche se non direttamente, altri colleghi parlamentari”.
Ha aggiunto Zaccagnini: “E’ grave che io abbia rispettato i patti non dichiarando per 10 giorni, se non su temi politici, mentre i ‘talebani’ hanno chiesto di scuotere l’albero e far cadere le mele marce, di rispettare le regole, ma le loro, di liberarsi degli elementi tossici. Senza che questa linea fosse mai stata concordata in assemblea”.
Commentando l’espulsione a freddo, il capogruppo M5S del Senato, Nicola Morra, ha spiegato a ‘Radio anchio’: “La radiazione della senatrice Adele Gambaro dal Movimento 5 Stelle non è stata una vittoria, ma semplicemente il riconoscimento della necessità di correggere un errore. Eravamo 163 parlamentari e ora siamo 159, dimostrando una grande capacità di tenuta. Non siamo una maggioranza bulgara, ma discutiamo tutti insieme perché questa è la democrazia”.
Amarezza è stata infine espressa dal senatore Francesco Campanella: “Riuscire a definire il proprio pensiero a persone che non ti conoscono può essere difficile. Mi hanno chiesto se mi dispiace aver perduto Adele Gambaro. È così, mi dispiace. Una bella intelligenza e una persona con cui ho condiviso i primi mesi di difficilissima vita a Roma. Detto questo, amo il movimento e la sua scommessa, non lo lascerei mai. Possono stare insieme le due cose? In me si”.
Giuseppe Gabriele Mastroleo