Luis Orellana insiste: “Quale coerenza mi viene chiesta? Il M5S deve essere per il dialogo”

Luis Alberto Orellana (Elisabetta Villa/Getty Images)

Il senatore del Movimento 5 Stelle, accusato di “scilipotismo” nei giorni scorsi sul blog di Beppe Grillo, per aver sostenuto di essere “per il dialogo come eravamo per il dialogo ad aprile quando siamo andati a parlare con Vito Crimi e Roberta Lombardi”, ha affidato a Facebook alcune considerazioni rispetto alle sue contestate posizioni.

Ha sostenuto Orellana: “Mi chiedo quale coerenza mi viene giustamente chiesta? Mi sento di dover essere coerente con le promesse elettorali che abbiamo fatto agli italiani. Coerente con i 20 punti per uscire dal buio che, se realizzati, farebbero il bene dell’Italia. Perchè per noi del M5S è questo il fine ultimo della nostra lotta politica, democratica e pacifica. Alla realizzazione di questo programma sto dedicando, come gli altri del M5S eletti in Parlamento, il mio massimo impegno”.

Ha proseguito nel suo ragionamento il senatore pentastellato: “Si tratta di 20 punti che, se attuati, risolleverebbero l’Italia in ginocchio. Per questi punti ero, sono e sarò disposto a spendermi senza risparmio perchè rappresentano quello di cui ha bisogno l’Italia. Per questi obiettivi dobbiamo essere disposti a mettere da parte l’orgoglio; dobbiamo dimenticare le frustrazioni parlamentari; dobbiamo evitare di fare calcoli sperando in futuri parlamenti e dobbiamo invece valutare tutti insieme come questi punti possano essere realizzati il prima possibile. L’Italia che soffre ne ha urgente bisogno”.

Orellana ha quindi avanzato la sua proposta, che è quella di “essere pronti a un dialogo con le altre forze politiche considerando che la eventuale rottura fra PD e PDL aprirebbe uno scenario di crisi di governo dove i nostri voti al Senato potrebbero essere decisivi dando al M5S un grande potere contrattuale nelle consultazioni. Un dialogo che potrà portare a tutto come a niente. A tanto o a poco. Dipenderà dalle nostre capacità negoziali e dalla buona volontà di dialogare degli altri. Un dialogo, come quello in atto in Sicilia, che ci consente di incidere nelle decisioni regionali siciliane. Un dialogo come quello di aprile scorso nei famosi colloqui in diretta streaming. Non è quindi nel nostro DNA evitare il dialogo ma è una scelta che ci siamo imposti e che invito a riconsiderare”.

Ha concluso il senatore: “Abbiamo preso il 25% dei voti, ho il bisogno di sapere con certezza qual è il volere di questo 25%. Non voglio dettare la linea, non voglio creare spaccature, non pretendo di comandare, voglio quello che sempre abbiamo voluto: il coinvolgimento di chi ci ha votato e la realizzazione del nostro programma a 5 Stelle”.

 

Giuseppe Gabriele Mastroleo