
Dopo il rapporto diffuso ieri dall’organizzazione internazionale per i diritti umani Amnesty International sull’impiego di velivoli droni da parte degli Stati Uniti per condurre attacchi in Pakistan e nello Yemen che potrebbero “costituire un crimine di guerra”, sul tema è intervenuto oggi anche il primo ministro pakistano, Nawaz Sharif.
Nell’ambito di un colloquio di 90 minuti che si è svolto ieri alla Casa Bianca, Sharif ha chiesto al presidente Usa Barack Obama di fermare i raid dei droni statunitensi in territorio pakistano.
“Ho sollevato la questione dei droni durante l’incontro, sottolineando la necessità che questi attacchi cessino”, ha affermato Sharif che ha ribadito come più volte il Pakistan ha condannato gli attacchi dei droni, definendoli “controproducenti”.
Nel suo primo discorso al Parlamento, dopo le elezioni, Sharif aveva subito chiesto la fine dei raid di droni Usa sulle regioni tribali del Pakistan, invitando al “rispetto della sovranità”.
Quello dello stop degli interventi con i droni era stato anche sollecitato dalla sedicenne attivista pakistana, Malala Yousafzai sopravvissuta ad un attacco talebano nell’ottobre 2012, che lo scorso 13 ottobre, a Washington, a margine della Giornata internazionale dei diritti delle bambine, ha incontrato il presidente Usa. Sull’incontro Malala aveva detto di aver “espresso le mie preoccupazioni che gli attacchi dei droni stanno alimentando il terrorismo. Vittime innocenti vengono uccise in queste azioni e questo aumenta il risentimento del popolo pakistano”.
Stando a quanto riporta Andkronos, il primo ministro pakistano ha anche affrontato il tema dei rapporti tra Pakistan e India, sopratutto quello che riguarda la questione del Kashmir, regione contesa teatro negli ultimi tempi di nuovi scontri.
Su questo argomento Obama ha auspicato un’attenuazione delle tensioni tra i due Paesi. Infine, il presidente americano ha chiesto a Sharif di collaborare affinché il governo Afgano possa esercitare la sua “sovranità”, in vista del ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan nel 2014.
Redazione
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