
Nuovo appello dell’Anac, l’associazione degli autori cinematografici, a sostegno di Giuseppe Ferrara, 81enne regista italiano, considerato uno degli ultimi baluardi del cinema di impegno sociale e civile, per aver realizzato, nel corso della sua carriera, pellicole come ‘Il sasso in bocca’, ‘Il Caso Moro’, ‘Cento giorni a Palermo’, ‘Giovanni Falcone’ e ‘I banchieri di Dio’, oltre a più di cento tra cortometraggi e documentari.
Il regista senese, che vive da decenni a Roma, infatti, sta conducendo una battaglia personale per evitare di perdere la propria abitazione, oltre che per rientrare nei benefici previsti dalla legge Bacchelli e ottenere l’indennizzo spettante a quelle personalità del mondo della cultura che – in vecchiaia – hanno dovuto fare i conti con l’oblio e con le difficoltà economiche. L’Anac nei mesi scorsi aveva sostenuto: “Ferrara versa in condizioni economiche molto critiche. Ciò è dovuto al fatto che le scellerate leggi in vigore nel nostro settore, non permettono – ed il caso di Beppe è molto, troppo, ricorrente tra gli artisti italiani – a chi ha speso tutta la sua vita per dare lustro internazionale al nostro Paese, di godere di una pensione adeguata a condurre una vecchiaia almeno dignitosa”.
Dopo i primi appelli, era intervenuto il Comune di Roma, chiedendo la sospensione dello sfratto, rinviato al prossimo 12 dicembre, e promettendo al regista la concessione di un’abitazione tra quelle confiscate alla malavita. A questo proposito, scrive oggi l’Anac: “Ci si augura che il comune di Roma mantenga l’impegno di concedere a Beppe un alloggio di quelli confiscati alla mafia. Appare significativo ricordarlo considerando che proprio le cosche sono state più volte nel mirino della sua cinepresa”.
A sostegno di Beppe Ferrara, l’Anac ha lanciato una giornata di mobilitazione e di raccolta fondi, che si terrà domenica prossima nella sala Piccolo Apollo di Roma, alla presenza dello stesso regista, che verrà intervistato dal critico Franco Montini, e di chi vorrà intervenire per partecipare delle spese legali dell’81enne cineasta italiano.
Tra gli esponenti di spicco del cinema italiano che stanno sostenendo Ferrara in questa battaglia ci sono Ettore Scola, Ugo Gregoretti, Maria Rosaria Omaggio, molti attori che hanno partecipato a suoi film, come Michele Placido, Anna Galiena, Sergio Rubini, Adalberto Maria Merli e l’amica regista Cecilia Mangini, che negli anni Sessanta, insieme al regista senese, a Gianfranco Mingozzi e a Lino Del Fra, scelsero la strada del documentario per raccontare riti, tradizioni e costumi dell’Italia di allora.
Redazione online