
Da ieri, anche la Lettonia ha deciso di abbandonare la propria moneta nazionale, il lats, introdotto nel 1993 per rimpiazzare il ‘sovietico’ rublo, e di scegliere l’euro, divenendo così il 18esimo Paese dell’Unione Europea a optare per la moneta unica. Soddisfazione per l’evento è stata espressa dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso: “Accolgo con favore l’ingresso della Lettonia come 18esimo membro della zona euro. Questo è un evento importante, non solo per la Lettonia, ma per la zona euro stessa, che rimane stabile, attraente e aperta a nuovi membri”.
La Lettonia sceglie di aderire alla moneta unica esattamente due anni fa la scelta dell’Estonia, nel 2011, che era stato l’ultimo Stato a scegliere di abbandonare la propria moneta nazionale. L’adesione dello Stato baltico con capitale Riga all’Unione Europea risale invece a una decina di anni fa. Infatti, il 20 settembre 2003 il 66,9% dei lettoni in un referendum approvò l’adesione all’Unione Europea. La Lettonia ha aderito all’Unione Europea nel 1º maggio 2004; nello stesso anno ha aderito anche alla Nato.
Nel Paese, il governo di centrodestra è in bilico, in quanto il primo ministro Valdis Dombrovskis ha abbandonato l’incarico il 27 novembre in seguito alle polemiche per un grave fatto di cronaca avvenuto a Riga, il crollo di un tetto di un supermercato, in seguito al quale sono morte 54 persone. Ciò nonostante, Dombrovskis ha voluto salutare l’ingresso nell’euro che “non è una scusa per non perseguire un bilancio responsabile e una politica macroeconomica”.
Redazione online
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