
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e e presidente della Cei, è stato interpellato sulla sentenza Cucchi nell’ambito di un incontro sul ruolo della donna nella società organizzato dal Centro italiano femminile; il porporato non ha voluto prendere posizione sul caso, ma ha precisato: “Se chi ha responsabilità ha ritenuto di riaprire il caso, c’è solo da augurarsi che le cose siano portate avanti con ulteriori elementi, così da arrivare ad una verità il più possibile completa e aderente ai fatti. Laddove ci fosse qualche aspetto d’ombra o di ingiustizia – ha aggiunto il porporato – chiaramente è necessario fare luce fino in fondo per rispetto alla vittima, ai familiari e alla società nel suo insieme”.
La sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, dopo che nei giorni scorsi lei e i suoi familiari erano stati ricevuti dal presidente del Senato Grasso, aveva detto: “Ora ci sentiamo meno soli”. Non basta, però, la vicinanza delle istituzioni a placare il senso di vuoto e la volontà di giustizia che consuma la parte lesa: Ilaria, pochi giorni fa, ha presentato un esposto contro Paolo Arbarello (consulente del pm nel corso dell’indagine sulla morte di Cucchi), contestando al perito di parte di aver anticipato l’esito della sua consulenza prima che il documento fosse depositato. La denuncia ha fatto scattare un’indagine del procuratore Pignatone, che ha aperto un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato.
Intanto, si moltiplicano le iniziative in ricordo del giovane: a Roma, il fumettista Zerocalcare ha firmato il manifesto della fiaccolata che dalle 18 di oggi a Roma, in piazza Indipendenza (di fronte alla sede del Csm), chiede: “Iniziamo ad accendere una luce su quel buio”.
Ap