
Dopo due anni, la Colombia ha sospeso i negoziati di pace con i guerriglieri delle Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie del paese. Lo ha annunciato il presidente colombiano Juan Manuel Santos dopo il sequestro di un generale dell’esercito, Ruben Dario Alzate, e di altre due persone nella parte occidentale e rurale del Paese. Alzate, comandante di un’unità speciale della lotta contro la guerriglia marxista, è stato rapito ieri, mentre visitava in abiti civili Las Mercedes, un villaggio a 15 chilometri da Quibdo, capitale della regione del Choco. Il presidente Santos ha definito «inaccettabile» l’accaduto e, dopo una riunione con i vertici militari a Bogotà, ha annunciato la sospensione della missione all’Avana dei negoziatori del governo prevista per domani. Il generale Alzate è stato rapito insieme all’avvocato Gloria Urrego e al capitano Jorge Rodriguez Contreras, tutti avvicinati da alcuni ribelli della 34esima divisione delle Farc, secondo quanto riferito da reporter locali. I tre si trovavano a bordo di un’imbarcazione incaricata di studiare un progetto energetico. Nel Choco, regione povera sulla costa pacifica, oltre alle Farc agiscono sia altri gruppi guerriglieri sia numerose bande criminali. Le Farc, più di due anni fa, avevano annunciato la sospensione delle azioni di sequestro, per manifestare l’intenzione di portare a buon fine i negoziati di pace. Poi, però, hanno corretto il tiro, precisando che questa tregua avrebbe riguardato solo i civili e non i militari. Si stima che in Colombia, in cinquanta anni di questo conflitto armato, siano morte più di duecentomila persone.
C.M.