“Antico veleno”: recensione

velenoPrendete un pizzico dell’audacia di figure storiche come il dux bellorum (il “signore delle guerre”) del Ciclo Arturiano, un po’ di romance, intrighi di corte e potenti venefici.

Impastate il tutto e otterrete la novella Antico veleno di Francesca Cecchi edita da Triskell edizioni.

Se amate le storie d’altri tempi, ricche di sotterfugi, passioni taciute, enigmi, personaggi nobili e ignobili, allora quest’esile racconto fa per voi.

Narra le vicende di re Crevan di Vahalon, che per garantire la pace tra il suo regno e Camarleon, sarà costretto a prendere una nuova moglie.

La sposa, Faeryn, è molto più giovane di lui e non sembra affatto disposta a ricambiare le sue attenzioni. Ma Crevan non si arrenderà tanto facilmente e farà di tutto per conquistare il suo cuore. Purtroppo però, non sa che dietro all’atteggiamento gelido della donna, in realtà si nasconde un oscuro segreto che potrebbe mettere a repentaglio la serenità del suo popolo.

Riuscirà a portare a termine la sua ardua impresa?

E soprattutto ci sarà un lieto fine?

Onde evitare spoiler, non vi diremo molto di più. Significherebbe tradire l’intento con cui è stata ideata questa narrazione, perché è senza fronzoli o orpelli letterari: è diretta, proprio come se fosse un racconto tramandato dal sapere orale.

Quello che possiamo dirvi è che il fulcro dell’intera vicenda si basa proprio sulla semplicità della cifra stilistica dell’autrice che fonde il lato romantico a quello battagliero; le congiure ai colpi di scena, regalando al lettore una storia dal sapore intenso e dolce come l’amore, dai contorni oscuri e misteriosi come il Medioevo, e dall’intreccio mefitico e antico come il veleno.

Silvia Casini