
«Todos somos americanos» siamo tutti americani. Così Obama, parlando anche in spagnolo ha annunciato un svolta attesa da 50 anni nelle relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Il presidente Usa Barack Obama ha annunciato una revisione completa della politica con l’Isola. «C’è una storia complicata dei rapporti fra Stati Uniti e Cuba» ma ora inizia «un nuovo capitolo», ha detto il presidente degli Usa nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato la svolta. Il nuovo corso sembra destinato ad un mutamento repentino. «Cominceremo a normalizzare le nostre relazioni. Ho dato mandato al Segretario di Stato John Kerry di avviare negoziati immediati con Cuba per riavviare il dialogo fermo dal 1961». Obama si appresta a chiedere al Congresso Usa la rimozione dell’embargo. Il presidente cubano Raul Castro ha dato pubblicamente il proprio assenso al ripristino delle relazioni con gli Stati Uniti. La decisione di Barack Obama di imprimere una svolta ai rapporti tra Stati Uniti e Cuba «merita il rispetto e la riconoscenza del nostro popolo» ha detto il presidente cubano in un discorso televisivo.
Il ruolo di Papa Francesco
«Siamo riusciti a fare progressi verso la soluzione di numerose questioni di interesse per entrambe le nostre nazioni» ha detto ancora Castro, che ha ringraziato Papa Francesco e il Canada per il ruolo svolto nelle trattative. Decisivo per la svolta, come dichiarato dai due presidenti, è stato l’intervento di Bergoglio. L’estate scorsa il Papa inviò due lettere personali a Barack Obama e a Raul Castro per invitarli a ristabilire i rapporti. Dopo aver ricevuto le missive i due presidenti hanno avuto un colloquio telefonico per 45 minuti, il primo contatto vero e proprio tra le due nazioni dal 1961. E’ stato il primo passo cui sono seguiti con sempre maggior decisione gli altri. I contatti ed i colloqui tra rappresentanti americani e cubani, mediati dalla diplomazia vaticana, sono andati avanti in stretta riservatezza per oltre un anno e mezzo. Molte riunioni si svolte in Canada. Il tema del disgelo tra Usa e Cuba è stato al centro dell’incontro a marzo in Vaticano tra Papa Francesco e il presidente americano Obama. E i leader nei loro discorsi non hanno mancato di ricordare e ringraziare Papa Francesco. Il disgelo si traduce ora nella normalizzazione delle relazioni e nell’apertura di una sede diplomatica Usa a L’Avana. Le prossime tappe saranno la fine dell’embargo e l’inizio della cooperazione nella lotta ala criminalità organizzata con Cuba che uscirà dalla lista degli stati terroristi. Il primo segnale di una svolta imminente era pervenuto dalla liberazione dell’americano Alan Gross da parte di Cuba. L’uomo arrestato 5 anni fa all’Avana e condannato a 15 anni per spionaggio è stato rilasciato dopo che gli gli Usa hanno accettato di liberare per motivi umanitari 3 agenti cubani detenuti negli Stati Uniti.
ADB