Prendete un dinosauro pauroso di nome Arlo e un piccolo cavernicolo di nome Spot che ulula come un lupo e che si comporta come un cane. Shakerate il tutto e condite l’impasto con un viaggio preistorico fatto di peripezie, di lucciole danzanti e di grandi lezioni di vita. Cosa otterrete? Ebbene l’ultimo magico film Disney•Pixar Il viaggio di Arlo, diretto da Peter Sohn (Parzialmente nuvoloso), che esce oggi, 25 novembre 2015, nelle sale italiane.
Il lungometraggio è una piccola delizia per gli occhi e per il cuore, ed è adatto per grandi e piccini. Di fatto, si pone un bizzarro interrogativo: che cosa sarebbe successo se l’asteroide che ha cambiato per sempre la vita sulla Terra non avesse colpito il nostro pianeta e i dinosauri non si fossero mai estinti? Il viaggio di Arlo prova a darvi una risposta tutta sua che non mancherà di stupirvi e di commuovervi.
“Dal momento in cui nasce, Arlo ha timore del mondo che lo circonda”, ha dichiarato il regista Peter Sohn. “È allegro e determinato, vivace e pieno di energia quando si tratta di aiutare la sua famiglia. Ma il suo problema è la paura: una paura che lo trattiene e lo blocca”. “Spot è l’opposto di Arlo”, ha aggiunto Sohn. “È tenace, coraggioso e animalesco, nel vero senso della parola. È la storia di un “ragazzo” e del suo ‘cane’, ma nella nostra versione, il ragazzo è un dinosauro e il cane è un ragazzo”.
La pellicola mostra paesaggi mozzafiato ispirati ai paesaggi del nord-ovest degli Stati Uniti e catapulta Arlo in un ambiente vasto e misterioso che lo costringe ad affrontare le proprie paure. Il suo sarà un percorso fisico ed emotivo, nel corso del quale incontrerà molti personaggi particolari, come i T-Rex cowboy. Tutti, volenti o nolenti, contribuiranno alla sua evoluzione, ma sarà l’amicizia con Spot ad avere l’impatto maggiore.
All’inizio, Arlo vive contornato dalla sua famiglia. La sorella Libby e il fratello Buck, sono più robusti di lui e svolgono con facilità il lavoro nella fattoria, e questo fa risaltare ancora di più le sue insicurezze. Infatti, desidera ardentemente impressionare positivamente i suoi genitori, ma ogni volta fallisce. Sarà un incidente a farlo allontanare da casa. Un incidente che lo porterà a conoscere il simpatico cucciolo d’uomo Spot e con lui, da dinosauro fifone si trasformerà completamente. Attraversando luoghi aspri e misteriosi, imparerà ad affrontare le sue paure e scoprirà ciò di cui è veramente capace. Si batterà con predatori pericolosi; resterà affascinato dalla maestosità e dalla bellezza di Madre Natura e incrocerà la strada con curiosi animali, come Silvano Lo sciamano, un misterioso stiracosauro, che come lui, nutre paure irragionevoli. È bravo a mimetizzarsi nell’ambiente circostante, ed è accompagnato da un’insolita e divertentissima cricca di creature reclutate per proteggerlo.
Insomma, Il viaggio di Arlo è un film spassoso, che gioca sull’inversione dei ruoli, che mostra il lato bestiale degli umani e quello umano delle bestie. È una pellicola spettacolare che mischia action, formazione, ambientazione western e spazi incontaminati da togliere il fiato. Di fatto, la cura dei dettagli è strabiliante. L’ambientazione non si limita al paesaggio esterno, ma presenta anche incredibili variazioni climatiche. Per realizzare questi effetti, gli artisti della Pixar hanno creato una vera e propria library con vari tipi di pioggia e di nuvole che hanno successivamente abbinato fra loro. Le nubi non sono state realizzate attraverso il matte painting (pittura di sfondi): sono completamente tridimensionali. Ciò significa che hanno spessore, mobilità e che possono ricevere la luce da qualsiasi angolazione. L’effetto ottenuto è davvero favoloso. Anche la musica non è da meno ed è composta dal premio Oscar® Mychael Danna (Vita di Pi) e da Jeff Danna (Tyrant).
In conclusione, Il viaggio di Arlo col suo picaresco racconto è uno squisito film per famiglie, perché è ricco di emozioni, di ritmo, di poesia e di un delizioso sense of humour. È una visione cinematografico semplice e incantata. Una dolcissima favola capace di divertire, ma soprattutto di intenerire. È proprio questo il suo prodigio: è un viaggio pieno di cuore.
Silvia Casini
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