
Tre anni fa, qualche giorno prima di Natale, al culmine di una lite sul lungomare di Latina, uccise il padre e per questo omicidio venne condannato in Appello lo scorso aprile a otto anni di reclusione da scontare ai domiciliari nella sua abitazione di Cisterna, grazie a riduzioni di pena e l’attenuante della provocazione prevalente sull’aggravante di aver colpito a morte un genitore. Ora Cristian Cano, classe 1994, sarà l’unico omicida in Italia che potrà recarsi all’università con la propria auto e con i mezzi pubblici, senza alcuna supervisione.
Il 21 dicembre 2012, Gennaro Canò venne ritrovato agonizzante sul lido di Latina; trasportato in ospedale con profonde ferite al capo, morì durante un delicatissimo intervento chirurgico. Nelle ore successive al delitto, il figlio Cristian ammise di averlo colpito con brutalità, raccontando di aver chiesto un appuntamento al padre, con il quale da tempo non c’erano rapporti, per un chiarimento dopo la separazione dalla moglie.
I due si incontrarono in piazza a Latina, quindi raggiunsero la zona del lido per prendere un caffè e fare una passeggiata. A quel punto, l’uomo cominciò ad offendere l’ex moglie, provocando la rabbiosa reazione del figlio, che dopo essere stato colpito da uno schiaffo, afferrò un bastone trovato in spiaggia e colpì con violenza il padre per quattro volte, quindi in stato confusionale si diede alla fuga. Dopo l’omicidio, il ragazzo finì ai domiciliari e gli insegnanti si sono recati a proprie spese a casa sua per continuare le lezioni; nelle scorse ore è arrivato l’ok perché il giovane possa recarsi all’università del polo pontino, sede distaccata de La Sapienza, dove ha scelto di iscriversi a Ingegneria.
GM