Roberta Ragusa, parla un testimone: “Quella notte ho visto un uomo in bici”

Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)
Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)

Sul caso della scomparsa di Roberta Ragusa, una nuova indiscrezione emerge dalla pagina Facebook del giornalista d’inchiesta Fabrizio Peronaci. Questi da tempo sta lavorando a delle piste alternative e nel corso delle ultime settimane ha fatto emergere diverse ipotesi su cosa possa essere successo a Roberta Ragusa. L’ultima ipotesi è quella che dà credito a una testimonianza secondo la quale la donna possa essere sepolta sotto la rotatoria di via Di Vittorio, a Gello.

Un testimone avrebbe infatti rivelato l’anno scorso a uno dei cugini di Roberta Ragusa che la donna potrebbe essere stata sepolta sotto l’asfalto proprio lì. Le operazioni per il rinvenimento del corpo della Ragusa a Gello non sono semplici, in quanto nella zona della rotatoria, vi sono numerosi ostacoli che impediscono l’azione del georadar. Il testimone avrebbe raccontato di un uomo che la notte della scomparsa di Roberta Ragusa si sarebbe recato in bicicletta presso la rotatoria, che era ancora un cantiere aperto.

Le altre ipotesi e il nuovo processo

Sono diverse le ipotesi avanzate da Peronaci in queste settimane: tra le altre il giornalista ha pubblicato “la foto shock di una tomba all’aperto” dopo distante dall’ormai noto boschetto sito vicino alla stazione ferroviaria di San Giuliano Terme, in cui diversi notarono la presenza di Antonio Logli. Tra poche settimane, il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio Antonio Logli, per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa.

L’iter giudiziario parte praticamente da zero: la sentenza della Cassazione – che annullava con rinvio il proscioglimento di Antonio Logli – è stata emessa a metà marzo di quest’anno. Un anno prima, invece, il gup, Giuseppe Laghezza, aveva stabilito il ‘non luogo a procedere’ per insufficienza di prove. Per il giudice, “gli elementi acquisiti agli atti” erano “insufficienti, contraddittori o comunque inidonei a sostenere l’accusa in giudizio e nel contempo non impinguibili mediante l’istruttoria dibattimentale”.

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GM