A Nizza tre mesi dopo la strage: 86 rose per le vittime

(Websource / Sun)
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A tre mesi da quel maledetto il 14 luglio, quando il camion guidato da Mohammed Bouhlel fece strage a Nizza, la città ferita ha deciso di ricordare le vittime del drammatico attentato. Con una commemorazione in cui, una volta tanto, non ci sono momenti di tensione o di contestazione: il pubblico è stato selezionato apposta, per evitare che tornassero i fischi e le urla che accolsero il premier Valls il 18 luglio, quattro giorni dopo la strage, quando si presentò su una Promenade des Anglais gremita da migliaia di cittadini attoniti, disperati e infuriati. Ma in quel luogo è ancora vivissimo il ricordo dello scempio costato la vita a 86 persone, cui si aggiungono oltre 400 feriti. La cerimonia di omaggio nazionale alle vittime doveva aver luogo venerdì 14 ottobre sulla collina del Château de Nice, ma le condizioni meteo proibitive hanno fatto rimandare l’evento al giorno dopo: si è svolta dunque sabato alle 11 sotto un cielo limpidissimo e davanti a uno splendido mare blu.

“Speriamo che nel profondo del nostro cuore, che ora ogni 14 luglio ognuno di voi possa ammirare il cielo pensando che ogni stella è una vita spezzata per sempre”, ha detto Cindy Pellegrini (foto), la portavoce del comitato delle vittime, che quella sera ha perso sei familiari. “La nostra tristezza – ha poi aggiunto con la voce rotta dalla commozione – è indescrivibile”. Dopo il suo discorso Julien Leclerc ha cantato la sua Utile, una canzone composta negli anni ’90 che si riferisce alla dittatura cilena. Nel punto della strage è stata collocata una grande croce ancorata alla balaustra della passeggiata e sotto una distesa di fiori, di fogli con frasi e disegni. Il momento più toccante della cerimonia è stato infatti la posa di 86 rose bianche attorno a una simbolica fontana di vita mentre due voci scandivano il nome e l’età di ciascuna delle vittime. Molti hanno lasciato pupazzetti di peluche in ricordo delle vittime più giovani, dei bambini e degli adolescenti uccisi dalla corsa folle di Bouhlel. Anche il leader dei Républicains Christian Estrosi, tra i più feroci detrattori del governo di Francois Hollande nella sua risposta al terrorismo islamico, ha commentato: “Oggi dev’essere il giorno della più grande dignità, per le vittime, per Nizza, per la Francia”. Dopo l’omaggio dei fiori, ha parlato proprio Hollande. Ha salutato i parenti delle vittime, “che sono state straziate nel loro cuore e nella loro carne in una bella serata che è diventata un inferno. Ognuno di loro è stato unico, singolare, rimarrà per sempre nei nostri cuori”. “Quel che è stato colpito il 14 luglio – ha aggiunto – è l’unità nazionale, ma l’intento mostruoso che ha guidato i terroristi fallirà, l’unità, la libertà, l’umanità alla fine prevarranno”. Il presidente ha poi ribadito che “abbiamo bisogno di conoscere tutta la verità su quel che è successo, noi vogliamo riaffermare la nostra determinazione incrollabile per la lotta contro il terrorismo”.

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