
Dopo tanti tentativi di depistaggio e false testimonianze Dimitri Fricano, 30 anni di Biella, ha finalmente confessato l’omicidio della fidanzata Erika Preti, 28 anni, avvenuto il 12 giugno scorso a San Teodoro, nel nord Sardegna, dove la coppia si trovava in vacanza. Fricano era stato sin da subito l’unico indagato con l’accusa di omicidio volontario. La ragazza era stata uccisa a coltellate, il fidanzato, rimasto anche lui ferito, aveva sempre detto agli inquirenti che i due avevano subito una rapina in casa finita nel sangue.
Secondo quanto riferito dai suoi legali, il giovane – che ora è in stato di fermo a Biella e sul cui arresto dovrà decidere la Procura di Nuoro – avrebbe raccontato di aver ucciso Erika al culmine di una violenta lite.
Gli inquirenti sin da subito non avevano creduto alla versione del ragazzo anche perché il paese è solitamente molto tranquillo e inoltre non si comprendeva come mai l’aggressore fosse scappato dopo il confronto con il ragazzo (lasciando cadere per altro l’arma del delitto ed unica prova contro di lui). E poi da subito le ferite da lui riportate non sembravano coincidere con la descrizione dell’accaduto. Gli amici della coppia, compresi coloro che li stavano ospitando in Sardegna, da subito avevano escluso l’ipotesi della lite finita male e assicuravano che la coppia fosse felice e che fosse impossibile un epilogo del genere. Purtroppo la storia e la cronaca ci hanno insegnato che di impossibile non c’è nulla e questo femminicidio ne è l’ennesima dimostrazione.

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