
Quanto accaduto ad una donna di Chioggia (Venezia) nel 2007 ha dell’incredibile: la donna è stata sottoposta ad un intervento di rimozione del seno per un sospetto tumore e temuto per tre anni che questo si ripresentasse per scoprire infine che il tumore non era mai esistito. Tutto era cominciato per via di un nodulo al seno che la paziente aveva fatto controllare per paura che si trattasse di un tumore. Come da prassi, si è proceduto ad un agobiopsia del tessuto per comprendere la natura del nodulo. L’analisi ha dato esito positivo, così i medici hanno proceduto ad un’intervento invasivo senza effettuare ulteriori analisi.
In seguito all’intervento, però, si è verificato un fatto insolito: i medici non le hanno prescritto alcuna seduta di radioterapia e questo ha fatto insospettire la donna che, senza pensarci troppo, ha deciso di vederci chiaro attraverso l’ausilio di un avvocato. Il legale ha preteso che venissero mostrati alla cliente i risultati delle esame istologico sul tessuto prelevato con agobiopsia successivamente alla masterectomia dai quali si è appreso che la donna non aveva mai avuto un tumore. La scoperta ovviamente ha fatto infuriare la paziente che ha denunciato l’ospedale avviando una causa che si è conclusa solamente oggi.
Il giudice ha ravvisato che è stato commesso un errore di valutazione dal laboratorio che ha esaminato il tessuto la prima volta, inoltre il campione di tessuto analizzato era troppo ridotto per avere certezza di risultati e prima di procedere all’intervento sarebbe stato opportuno effettuare ulteriori analisi. Nel pronunciare la sentenza il giudice ha aggiunto: “l’ospedale o ha commesso un errore diagnostico nell’interpretare le analisi svolte sulla paziente dopo il primo intervento, oppure ha omesso di informare la paziente che le analisi avevano escluso la presenza del carcinoma”, quindi ha stabilito che per i danni fisici e morali arrecati alla paziente questo dovrà versarle un risarcimento.
F.S.