Rifiuti tossici vicino alla scuola: “Che muoiano i bimbi” – VIDEO

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(Websource/archivio)

Intercettazione che lasciano senza parole, così come i dettagli del sistema criminale di smaltimento rifiuti tossici pericolosi che non si preoccupava minimamente che le discariche abusive fossero adiacenti ad una scuola piena di bambini. Uno degli arrestati dalla Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti dice: “Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano. Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”. Come si può sentire dall’intercettazione l’interlocutore ride per queste frasi, mentre il protagonista rincara la dose: “Non me ne fotte una s**a se muoiono”.

Le persone intercettate parlavano dei rischi di stoccare in maniera abusiva rifiuti pericolosi in una discarica posizionata vicino a una scuola ed evidentemente mostravano ben poco interesse per le sorti della salute di quei bambini. Come emerso dalle indagini non solo si tratta di discariche abusive, ma di discariche stracolme di rifiuti tossici non trattati a dovere e per questo motivo estremamente pericolosi per la salute pubblica.

Gli inquirenti hanno scoperto che almeno tre tir a settimana di rifiuti tossici partivano da una ditta di Prato, la Fbn srl, e arrivavano nelle discariche presenti in provincia di Livorno. Il sistema criminale sgominato dalla Dda di Firenze funzionava così: i tir carichi di rifiuti speciali pericolosi entravano nei cortili delle ditte specializzate e uscivano identici a prima senza aver subito alcun trattamento, ma “ufficialmente” declassificati da rifiuti speciali a rifiuti normali.

Le persone arrestate sono Emiliano Lonzi, gestore di fatto della Lonzi metalli srl e della Rari srl; Stefano Fulceri, responsabile del piazzale rifiuti della Lonzi Metalli; Marco Palandri, collaboratore e gestore della Rari; Anna Mancini, dipendente e funzionaria amministrativa della Rari; Stefano Lena, responsabile del piazzale Rari srl, e Alessandro Bertini, collaboratore della Fbn srl di Prato. Il sistema che avevano messi in piedi è molto simile a quello usato dalla camorra nella terra dei fuochi. «Siamo di fronte a un gruppo che commetteva il maggior numero di reati in questa materia – ha affermato il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco -. Si tratta di episodi che non hanno nulla a che fare con la Camorra, ma un certo modo di gestire e trattare i rifiuti è significativo».