La bimba vittima del santone: “Finiva nelle nostre bocche…”

Nel riquadro il santone arrestato a Catania (Websource/archivio)

Mette i brividi il racconto di una delle tante vittime del santone che  Catania aveva messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere finalizzata all’abuso di minorenni. Il tutto camuffato da comunità religiosa. Per la vicenda sono finiti agli arresti Piero Alfio Caruana, bancario in pensione di 73 anni, che aveva assunto il ruolo di vero e proprio “santone” e tre sue complici: Katia Concetta Scarpignato, di 57 anni, Fabiola Raciti, di 55, e Rosaria Giuffrida, di 57. Le donne si occupavano di convincere le bambine che fosse tutto normale e di rassicurare le madri sul fatto che ciò che avveniva era volontà di Dio.

“Durante un rapporto aveva bisogno di qualcuno che allargasse le parti femminili, perchè era troppo grasso e non era in grado. Amava venire nelle nostre bocche -spiega la ragazza -. Lui inizia a prendermi la mano e mi chiede se ero disposta a tutto per stare vicino all’amico di Gesù e ho detto sì. Poi baciava tutte le ragazze presenti che avevano dagli 11 ai 25 anni. Io avevo delle perplessità ma poi Fabiola (55 anni, una delle delle complici arrestate dalla polizia) mi ha detto che è come un nonno che bacia le nipoti. Siamo andati nella studio – racconta – mi guarda e mi dice togliti la maglietta, io non volevo, gli ho detto sono troppo iccola per fare queste cose. Gli ho detto no, lui si è arrabbiato e ha fatto chiamare Fabiola. Lei arriva e mi dice che era tutto normale, che non c’era niente di male. Allora mi sono tolta la maglietta , mi baciava, mi toccava il seno, ma se lo faceva con tutte non poteva essere male”.

“Sarebbe morta mia mamma mi dicevano – ha raccontato un’altra vittima abusata a 13 anni – mi fece credere che se lui poteva completare il suo rapporto con me, sarebbe andato tutto bene. Tutti eseguivamo cosa ci chiedeva, lo masturbavamo, avevamo rapporti orali completo”.

F.B.