
Ci sono voluti ben otto anni perché l’Inps si accorgesse che qualcosa non andava e che i conti di quella pensionata non tornavano. La donna alla quale continuavano ad elargire l’assegno mensile era infatti deceduta nel 2010, ma per l’istituto previdenziale continuava ad essere viva e vegeta e ad aver dunque bisogno del contributo pensionistico.
Ad orchestrare questa che è una vera e propria truffa era stata la figlia della donna, una sessantenne residente ad Ardea in provincia di Roma. Mese dopo mese la signora, che aveva in mano la delega firmata a suo tempo dalla mamma, era sempre andata a ritirare la pensione per conto della madre accumulando in questi anni un totale di ben 135mila euro.
Dopo 8 anni qualcuno all’Inps si è insospettito e ha avvisato la Guardia di Finanza di Pomezia che ha iniziato le indagini e le dovute verifiche e ha così scoperto ma truffa in atto. Vista l’evidenza emersa dalle indagini la procura ha chiesto e ottenuto il sequestro di un immobile di proprietà della donna e delle somme presenti sul suo conto corrente fino al raggiungimento dei famosi 135mila euro.
F.B.