Matthieu Jehl è l’amministratore delegato dell’Arcelor Mittal. Perché l’ILVA desta tanta polemica?
Matthieu Jehl è stato nominato amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione di AM InvestCo il 1° dicembre 2017. In seguito all’acquisizione di ILVA da parte di ArcelorMittal, Matthieu ha assunto il ruolo di amministratore delegato di ArcelorMittal Italia. Matthieu riporta a Geert Van Poelvoorde, Vicepresidente esecutivo di ArcelorMittal e amministratore delegato di ArcelorMittal Europa Prodotti Piani. Prima della sua nomina a CEO di ArcelorMittal Italia, Matthieu è stato amministratore delegato del cluster ArcelorMittal Gent-Liege, incarico che ha rivestito da aprile 2016.
Le precedenti posizioni ricoperte da Matthieu in ArcelorMittal includono: CEO di ArcelorMittal Eisenhüttenstadt, Germania, da maggio 2011 a dicembre 2013; responsabile della strategia e dello sviluppo del business, ArcelorMittal Distribution Solutions, da gennaio 2008 ad aprile 2011, e posizioni di rilievo all’interno dell’ex business europeo di ArcelorMittal nel settore dell’acciaio inossidabile. Prima di entrare a fare parte di ArcelorMittal, nel gennaio 2002, Matthieu ha lavorato in Boston Consulting Group.
Matthieu ha conseguito un master in ingegneria presso l’École Nationale des Ponts et Chaussées in Francia, un master in economia presso l’Institut d’Etudes Politiques di Parigi in Francia e un MBA presso la London Business School, nel Regno Unito.
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Metthieu Jehl e l’acquisizione dell’ Ilva. Ecco cosa dice uno studio
Uno studio epidemiologico mette in evidenza la relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario a Taranto, la città ionica dove ha sede l’Ilva. La ricerca è stata condotta dalla Regione Puglia sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla popolazione residente nei Comuni di Taranto,Massafra e Statte, con la collaborazione del Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di AReS Puglia. Il rapporto illustra i risultati dell’indagine epidemiologica condotta per valutare l’effetto delle sostanze tossiche di origine industriale, emesse dal complesso Ilva, sulla salute dei residenti.
Oltre 300mila le persone tenute sotto osservazione tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2010, tutti residenti nei comuni di Taranto, Massafra e Statte. Mentre va avanti il processo ‘Ambiente svenduto’, arrivano dunque questi dati davvero allarmanti: +24% ricoveri per malattie respiratorie dei bambini residenti nel quartiere Tamburi, +26% nel quartiere Paolo VI. Inoltre, l’esposizione alle polveri industriali è responsabile di un +4% di mortalità, in particolare +5% mortalità per tumore polmonare, +10% per infarto del miocardio. Per effetto dell’So2 (anidride solforosa) industriale si registra +9% mortalità, in particolare +17% mortalità per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio.