Lino Banfi censurato, “Porca puttena” sparisce dallo spot Tim dopo le proteste

Il “Porca puttena”, storica esclamazione di Lino Banfi, è stata censurata dallo spot TimVision dopo le proteste del Moige. 

Lino Banfi
Lino Banfi (TimVision)

Per promuovere e sponsorizzare la nuova offerta di TimVision, con la visione di tutto il calcio di Serie A e non solo, l’azienda di telecomunicazioni è ricorsa a un personaggio storico e molto amato nel mondo “pallonaro”. Il protagonista della pubblicità Tim è infatti Lino Banfi, che in carriera ha vestito il panni del leggendario “Allenatore nel Pallone” Oronzo Canà. Ma lo spot d’esordio, che abbiamo visto in tv inizialmente, è stato cambiato e causa di alcune proteste del Moige.

Il Movimento Italiano Genitori ha infatti puntato il dito contro una frase che viene pronunciata dall’attore pugliese nella pubblicità, e che è anche una delle citazioni storiche di Banfi: ovvero il “Porca puttena”, tornato in auge agli Europei grazie all’esultanza di Immobile Insigne. “Quanto spiegato dalla prima ora: non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in Tv e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi”. Ha spiegato un rappresentante del Moige.

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Lino Banfi, Tim cambia lo spot: scompare il “porca puttena”

Lino Banfi
Lino Banfi (Getty Images)

Lo spot che vediamo adesso in televisione risulta effettivamente modificato da Tim, con il “porca puttena” sostituito da un meno impattante “Lapalissianamente”. A entrare nella questione anche lo stesso Lino Banfi che ha dichiarato: “Non ho seguito la vicenda. Sono quarant’anni che dico questo tormentone, non è una novità per me. L’hanno detto anche i giocatori agli Europei”.

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A non accettare la proteste è però proprio Tim che in una nota diffusa recentemente che “che non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio”. La querelle, quindi, resta aperta.