Un numero non precisato di marinai sarebbe morto nell’affondamento di un’unità sudcoreana con 104 effettivi a bordo, colata a picco nei pressi dell’isola di Baengnyeong, controllata da Seoul ma non lontana dal confine marittimo con la Corea del Nord, nel Mar Giallo: lo ha reso noto l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, senza che il Ministero della Difesa di Seoul abbia confermato la notizia. Resta il mistero sul naufragio, che secondo alcune notizie potrebbe essere stato causato da un atto ostile da parte nordcorana; anche su questo non vi è alcuna conferma. A provocare l’affondamento sarebbe stata un’esplosione, le cui cause non sono ancora state accertate e che avrebbe causato una falla nello scafo: altre sei unità sono giunte sul posto per soccorrere l’equipaggio, circa metà del quale sarebbe stato tratto in salvo. La Yonhap ha reso noto che il presidente Lee Myung-bak ha convocato una riunione di emergenza dei Ministri il cui portafoglio riguarda la sicurezza; sempre secondo l’agenzia un’unità sudcoreana avrebbe aperto il fuoco su una nave non identificata proveniente dalle acque nordcoreane. Lo stato maggiore di Seoul ha ammesso di aver aperto il fuoco contro un bersaglio radar ma dicendo che si sarebbe potuto trattare di uno stormo di uccelli, e precisando di non essere in grado al momento di confermare un coinvolgimento nelle vicenda di unità della Corea del Nord.