Turismo in Campania, una Pasqua tra riti religiosi e tradizione

Anche quest’anno gli italiani hanno vissuto la Pasqua in chiave liturgico religiosa. Per molti però, è stata anche occasione di riproposta di antiche usanze e della riscoperta delle bellezze artistiche e storiche. Per festeggiare la settimana Santa tante le iniziative nelle varie regioni italiane.
A Pasqua e a Pasquetta in Campania, ad Ercolano in provincia di Napoli, sono rimasti aperti gli scavi archeologici, il Gran Cono del Vesuvio e il Museo Archeologico Virtuale, MAV, per gli appassionati dei siti archeologici e naturalistici. Mentre dallo scorso giovedì è possibile ammirare a Napoli, dopo che sono rimaste per 237 anni dimenticate in uno dei depositi della Cappella della Chiesa di San Gennaro, due statue appartenenti ad un gruppo di statue lignee policrome del 700 che sono visibili nelle sale del Museo del Tesoro di San Gennaro all’interno del Duomo, compreso un Cristo Risorto che è stato esposto per la prima volta dopo anni sull’altare maggiore della Cappella oggi domenica di Pasqua. Le statue, secondo i documenti di archivio, erano state mostrate per l’ultima volta nella Settimana santa del 1775, e poi messe da parte per lasciare spazio ai busti d’argento raffiguranti i santi compatroni di Napoli. Le opere lignee erano state donate nel XVIII secolo al Patrono, secondo la tradizione che nei secoli ha visto accumulare oggetti d’arte e gioielli nel cosiddetto ‘tesoro di San Gennaro’. Queste prime due statue esposte raffigurano la Vergine Addolorata e l’Ecce Homo. Dagli antichi documenti emerge anche una curiosità: ai fedeli venivano concessi cento giorni di indulgenza per ogni Ave Maria che recitavano davanti al gruppo ligneo.
La Regione Campania inoltre, ha offerto una serie di concerti, balli, spettacoli e itinerari artistici che si affiancheranno ai riti tradizionali. In particolare merita attenzione la manifestazione denominata ‘C’era una volta lo struscio’. Si tratta di una passeggiata che inizia da Piazza Trieste e Trento per finire a Via Pessina. Via Toledo nei giorni scorsi è stata caratterizzata, per l’occasione, dalla presenza di figuranti in costume che hanno regalato ai passanti un frammento visivo dello ‘struscio’. Così è chiamato il passeggio del ‘giovedi santo’. Il rito dello strusciare dei piedi sul fondo stradale e dallo strusciarsi delle persone fra loro per la gran folla. Si è assistito poi, al Ballo Risorgimentale, nella Galleria Umberto I, dove alcune coppie di ballerini si sono esibiti in danze che appartengono alla tradizione europea: quadriglie, valzer, polke, e marzuke figurate. Venerdì e sabato scorsi è stata poi, la volta dell’opera sinfonica unica Exredati Mundi, cantata scenica per coro, orchestra sinfonica e voce recitante. Da non perdere è l’itinerario artistico- teatrale ‘A spasso tra arte, artisti e suoni’, ovvero tre monumenti storici a confronto con tre grandi monumenti partenopei: Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Totò. Tre grandi personalità prese in prestito, per narrare la storia e soprattutto i ricordi di monumenti noti in tutto il mondo come Palazzo Reale, il Real Teatro di San Carlo, Castel Sant’Elmo, il Duomo ed altri ancora. Conclude la settimana lo spettacolo Tra vicoli e guache, le danze popolari del TaranToday e l’immancabile Napoli Cafè Chantant Forever, uno spettacolo di forte matrice partenopea, un omaggio agli artisti che resero indimenticabile la ‘Belle Epoque’.
Ferdinando Pelliccia