Colombia, Uribe fa intercettare oppositori e personaggi pubblici

Un ex funzionario del DAS, la polizia politica colombiana alle dirette dipendenze della presidenza della Repubblica, ha dichiarato alla magistratura che il governo presieduto da Uribe ha dato ordine di intercettare le conversazioni telefoniche di magistrati, giornalisti, oppositori politici ed avvocati difensori dei diritti umani.

Il magistrato incaricato, Misael Ramírez, ha reso pubblica una parte delle dichiarazioni rilasciate durante gli interrogatori da cinque ex funzionari del DAS (accusati di prevaricazione ed abuso di potere). Durante gli interrogatori il magistrato ha riscontrato la responsabilità degli ex capi del DAS Fernando Tabares e Jorge Lagos, nonché degli ex funzionari Bernardo Murillo, Luz Marina Rodríguez e Germán Albeiro Ospina, per aver violato illegalmente la privacy di centinaia di persone legate alla vita pubblica colombiana.

Secondo una delle testimonianze ci fu una riunione a Palacio de Nariño, sede dell’esecutivo colombiano, dove l’allora capo del DAS María de Pilar Urtado ricevette dal governo l’ordine preciso e tassativo di intercettare i giudici della Corte Costituzionale, di infiltrare agenti in procure dove lavoravano magistrati “scomodi” per poterli tenere meglio sotto controllo, e di spiare alcuni membri del parlamento; in particolare si è identificata come obiettivo politico principale la senatrice Piedad Córdoba, facilitatrice del processo per uno scambio di prigionieri, per la quale sarebbero state disposte intercettazioni illegali anche fuori dai confini nazionali.

Inoltre, sarebbe stato oggetto delle “premure” del narcopresidente Uribe anche il canditato a presidente del Polo Democratico (schieramento opposto a quello di Uribe), il direttore di Human Rights Watch, José Miguel Vivanco, la premio nobel per la pace Shirin Ebadi e l’attuale ambasciatore dell’OEA in Colombia, Luis Alfonso Hoyos.

Questo nuovo capitolo si aggiunge ai numerosi altri che scuotono il DAS dal 2004, quando per la prima volta vennero denunciate da parte di alcuni mezzi di informazione le attività illegali di questa polizia politica che opera direttamente alle dipendenze di Uribe.

Le recenti dichiarazioni di agenti e funzionari del DAS mettono in luce per l’ennesima volta il carattere dittatoriale del regime colombiano, poiché, tra le altre cose, il narcogoverno di Uribe ha sistematicamente utilizzato strumenti illegali per acquisire informazioni su ogni forma di opposizione sociale, ma anche su pezzi delle stesse istituzioni colombiane non totalmente subordinati ai suoi dettami.

Associaz. Nuova Colombia